Dopo 4 ore di volo sull’oceano Pacifico, le Fiji appaiono all’improvviso. L’isola di Viti Levu sbuca dal nulla e all’inizio sembra un’isola qualsiasi. Fino a che non noti la barriera corallina tutto intorno, e quel colore spettacolare cha caratterizza questo paradiso. Eccoci! Bula Fiji!
Dall’alto prima e dal pulmino dopo, le Fiji appaiono come te le aspetteresti: montagnose, verdi, tropicali e selvagge… ti aspetteresti di veder spuntare un dinosauro da un momento all’altro!
Dopo una tappa forzata di una notte a Nadi, sull’isola principale, io e la mia stupenda amica E. abbiamo affrontato le 2 ore e mezza che ci hanno portato sull’isola di Waya, dove il paradiso ci aspettava. O almeno così avremmo voluto! Purtroppo il tempo non è stato dei migliori: a inizio dicembre siamo all’inizio della stagione delle piogge, e nonostante ci augurassimo di trovare il sole, non è stato proprio così. Ma non potevamo lamentarci troppo con i locali, dato che aspettavano la pioggia con ansia: era da maggio infatti che non pioveva, e le riserve di acqua dell’isola erano ai minimi storici! E allora pace, abbiamo accettato che i primi giorni a Waya fossero coperti, con piogge torrenziali notturne e giornate nuvolose.
Ma questo non ci ha impedito di goderci il nostro angolo di paradiso all’Octopus Resort. Fin dalla barca questo resort mi ha fatto un’ottima impressione: nascosto tra la sabbia e gli alberi, i 20 bungalow del resort si mimetizzano alla perfezione con il paesaggio circostante, dando l’impressione di un posto davvero in armonia con la natura che lo avvolge. E con il passare dei giorni ho capito che era davvero così. L’isola è stata chiusa ai turisti fino al 1987 e il resort è stato costruito nei primi anni ’90 da una coppia di austriaci innamorati di Waya. L’intera isola è proprietà degli isolani e i proprietari del resort hanno affittato la terra dagli abitanti Mataqali del villaggio Nalauwaki. A grazie a questo accordo gli austriaci hanno avuto il loro resort, Nalauwaki ha avuto per la prima volta l’elettricità e i Mataqali hanno avuto per la prima volta un lavoro. L’Octopus Resort infatti è gestito interamente da locali, ma così locali che più locali non si può! Ma di questo vi racconterò in seguito.
Nel resort si gode davvero un’aria rilassata, di vacanza, e le nostre preoccupazioni sono diventate fin da subito davvero importanti: se scegliere la frutta o i pancakes a colazione, se andare a fare il bagno ora o continuare a leggere un altro po’, se andare a fare snorkeling o noleggiare un kayak, se scegliere un frullato di frutta o un caffè freddo, se andare a passeggiare lungo la spiaggia o fare una partita a beach volley, e così via… Durante una vacanza alle Fiji, sono dilemmi esistenziali questi! Ma nonostante l’estrema rilassatezza del resort (e in generale delle Fiji, tanto da aver clonato il termine “Fiji time” per indicare che il concetto di tempo alle Fiji è assolutamente relativo) c’era davvero parecchio da fare, e non ci siamo mai annoiate. Ovviamente l’attrazione principale per me era la barriera corallina che si trovava a un paio di metri dalla spiaggia, proprio di fronte al resort. Ho sentito dire che si tratta di una delle migliori barriere al mondo! Non posso confermarlo per esperienza personale – e ancora devo visitare la barriera corallina australiana – ma posso sicuramente dire che era splendida! Era la prima volta che facevo immersioni in una barriera corallina, ed è stato incredibile: mi sembrava di trovarmi in un acquario! Ero così contenta che ridevo da sola come una scema, con il risultato che il boccaglio continuava a rimpiersi d’acqua! A ogni immersione vedevo pesci diversi; quando mi sembrava di averli visti tutti, ecco che ne appariva uno nuovo che non avevo mai visto prima! Ero così affascinata da questo mondo subacqueo che, mentre gli altri stavano dentro dieci minuti e poi tornavano a riva, io potevo passare anche un paio d’ore sul pelo dell’acqua ad osservare questa vita marina scorrere lentamente. Ho visto pesci che avevo visto solo all’acquario, pesci che non sapevo nemmeno esistessero, pesci giganti che sembravano balenotteri e pesci così piccoli da essere praticamente invisibili. Purtroppo non avevo la macchina fotografica subacquea e così non ho potuto fare foto di quelle meraviglie. Cercando su internet però ho trovato queste foto, che rappresentano solo alcuni dei tantissimi pesci che ho visto in quei giorni (da notare l’amico cattivo di Nemo in fondo a destra, mentre purtroppo non sono riuscita a trovare la foto del mio pesce preferito, ribattezzato da me “pesce arcobaleno”).
Per il resto la nostra vacanza è stata caratterizzata da chiaccherate a non finire, tante risate, giochi tra le onde, smoothies e cocktails, e ottimo ottimo cibo. Mia madre non ci crederebbe se sapesse quello che ho mangiato in questa vacanza. E pensare che ero così schizzinosa e difficile nel mangiare da piccola! Eh, come si cambia! Ovviamente gli ingredienti principali della cucina figiana sono quelli più abbondanti sull’isola: pesce e cocco! Ma non solo. Hanno davvero di tutto e devo fare i complimenti allo chef del resort per tutti i fantastici piatti che ci ha proposto. E poi ogni pasto era reso ancora più speciale dal fatto che l’intera area bar-ristorante fosse coperta di sabbia, come potete vedere dalla foto qui sotto. Il che vuol dire che noi tenevamo le infradito in camera, e poi ce le toglievamo per andare a mangiare! Devo dire che è stato uno shock dovermi rimettere le scarpe in aeroporto dopo 5 giorni di stato brado!
E finalmente, dopo tante nuvole e vento, finalmente è arrivato il sole, e abbiamo scoperto le Fiji di cui tutti parlano. E che ve lo dico a fare, è un paradiso! Non il paradiso di chi vuole sabbia bianca (come a Hyams Beach, Jervis Bay) e acqua cristallina, tutto uguale e tutto uniforme; ma il paradiso per chi apprezza i colori, il bianco delle nuvole, il verde delle palme, il giallo della sabbia, il blu scuro sopra la barriera corallina e l’azzurro piscina là dove l’acqua diventa più profonda. Questo è il paradiso per me! Per questo posso dire con certezza che questo non è un addio, ma un arrivederci. Perchè quando questi colori e questa bellezza ti entrano nel cuore, è difficile dimenticarsene. Vinaka Fiji! A presto!
“Viaggiare è come innamorarsi: il mondo si fa nuovo…” (Jan Myrdal)
(to be continued…. non perdetevi le prossime puntate su altri aspetti di questa vacanza. Stay tuned!)
Last Updated on 14/07/2021 by Diario dal Mondo
Che bella vacanza. Mi piace il tuo modo di raccontarla, i colori che ci hai regalato attraverso i tuoi scatti e la citazione finale. Avere il paradiso a portata di mano, è una gran fortuna!!
grazie! purtroppo non è una destinazione molto economica, ma sicuramente la vicinanza geografica la rende una vacanza molto più fattibile che se fossi in Italia!
CHE FIGATA!! E il tuo racconto è coinvolgente, dolce, allegro e simpatico tutto allo stesso tempo! Mi è piaciuto proprio tanto! Adoro le persone che si entusiasmano viaggiando, quelle ancora in grado di stupirsi… Mi hai trasmesso una bellissima sensazione. Grazie!
Grazie a te!!!! Il posto sicuramente merita, questo è ovvio dalle foto, ma ho cercato di viverla non solo come una semplice vacanza di mare… Ma come qualcosa di più! Per questo forse mi ha entusiasmata così tanto! Comunque arriveranno altri due post su altri aspetti della vacanza! Baci!
Ecco… i colori sono veramente spettacolari!!
Ma quanto ti invidio da 1 a 10 perchè ci sei stata?? 100000000000 😉
Quando si ha questo paradiso a solo 4 ore di volo, è impossibile resistere!
direi!!! mamma cosa pagherei per averle a 4 ore di volooooo 🙁
Allo stesso tempo per me moltissime altre destinazioni – inclusa casa – sono a un giorno di volo!
che spettacolo !!!!!!!!!:D
nonostante i primi giorni di pioggia, direi che queste Fiji non mi hanno delusa!
Wow che meraviglia!!!
Sono proprio contenta vi siate riposate e divertite. Ci sono momenti in cui è importante saper staccare la spina e prendersi qualche giorno di riposo e svago. Brave!
era la nostra prima vacanza insieme e non poteva andare meglio… xx