Messico: le mie impressioni a caldo

Si è conclusa da qualche giorno la nostra tanto attesa luna di miele in Messico. Vi avevo già raccontato qui che sarebbe stato un viaggio itinerante attraverso gli stati di Stato del Messico, Chiapas, Yucatan e Quintana Roo a bordo di aerei, autobus, macchina a noleggio e collectivo. Prima di concentrarmi in una lunga serie di post specifici (abbiate pazienza), oggi voglio raccontarvi un po’ le mie impressioni ed emozioni su questo paese a caldo. 

Prima di tutto voglio rassicurarvi: le zone del Messico da noi visitate sono estremamente tranquille e sicure. Siamo arrivati in Messico, e soprattutto a Città del Messico, con molti pregiudizi legati alla sicurezza. Da tutte le parti ci arrivavano raccomandazioni, consigli e storie di attacchi e rapine più o meno violente. Insomma, la paranoia cresceva, ma più che prendere tutte le preoccupazioni del caso non potevamo fare. In realtà ci siamo trovati in una città che così male non è, anzi. Certamente a Città del Messico ci sono moltissime brutte zone in una città di 26 milioni di abitanti, e non ovunque ci si può muovere liberamente in sicurezza. Ma d’altronde queste sono le zone dove vanno i turisti, in quelle più pericolose non c’è comunque niente da vedere (se non per scoprire come vive la popolazione meno abbiente). E quindi in breve abbiamo abbandonato la nostra paranoia e ci siamo goduti questa città in totale sicurezza e tranquillità. Il resto del Messico poi è stato ancora più tranquillo e sicuro, tanto che in breve abbiamo davvero abbandonato qualsiasi riserva e preoccupazione.

Piazza centrale di Izamal, la città gialla

Idem per quanto riguarda la guida di un’auto a noleggio. Non pensate neanche per un secondo di guidare a Città del Messico. La città è una giungla urbana (ma non così tanto come Hanoi) e rischiereste inutilmente. In città affidatevi a taxi o prendete i mezzi pubblici (noi non ne abbiamo avuto il coraggio). Ma per quanto riguarda lo Yucatan e Quintana Roo, la storia è completamente diversa. Qui non solo è sicuro guidare, ma un vero e proprio piacere. Le autostrade sono poco trafficate e tenute in buono stato, ed è facile orientarsi. Ricordano molto le autostrade australiane. Non vi preoccupate quindi di quello che leggete su inganni da parte delle compagnie di noleggio (noi abbiamo usato la Hertz, presa a Merida e restituita a Tulum), furti e incidenti vari. Noi abbiamo guidato da Merida a Tulum per 6 giorni, e non abbiamo avuto un singolo problema, incluso il passare da vari posti di controllo della polizia. Avere la macchina vi dà moltissima libertà che apprezzerete quando si tratta di decidere quanto stare in un sito o se fare un pit stop in una cittadina a caso sulla mappa. Unica cosa negativa: i messicani non rispettano per niente i limiti di velocità, e l’unico modo per farli rallentare è costellare le strade di dossi. Aspettatevi quindi, ogni volta che vi troverete in prossimità di un centro abitato, al salto del dosso. In continuazione.

alla guida in Yucatan

Moltissimi turisti in Messico ignorano completamente Città del Messico, ritenendola poca sicura o poco interessante. Niente di più sbagliato in entrambi i casi. Un caleidoscopio di epoche e avvenimenti storici, di nuove esperienze e di splendori passati: questa è Città del Messico. Qui vi basterà attraversare la strada per viaggiare nel tempo, passando da un secolo all’altro. Misteriosi resti di città preispaniche ritrovati proprio nel cuore della città si mischiano a innumerevoli templi, a deliziose case coloniali costruite in tezontle, una particolare roccia di origine vulcanica, e a cortili circondati da archi e con fontane al centro. Difficile, difficilissimo dare un’opinione di Città del Messico, perchè la città è davvero un insieme pazzesco di contrasti. Quartieri ricchissimi e bellissimi sorgono accando a favelas, palazzi storici sono affiancati da mucchi di pattumiera, ristoranti di lusso aprono accanto a taquerias locali e macchine di lusso sfrecciano accanto a catorci tenuti insieme dallo scotch. Penso sia impossibile dire di amare od odiare Città del Messico perchè davvero ogni quartiere è a sè, ma le cose da vedere credetemi che sono davvero tantissime e tutte estremamente interessanti. Insomma, per noi la visita a Città del Messico è valsa decisamente la pena e siamo stati molto contenti di questi 5 giorni passati in una città che viene solitamente ignorata dai turisti.

Citttà del Messico è questo e molto altro

Il resto del Messico (almeno per quanto riguarda le zone che abbiamo visitato noi) è estremamente vario e variegato. Ogni stato e regione ha una forte identità, cultura e tradizioni e questo emerge in moltissimi modi: dall’architettura urbana alle danze popolari, dai piatti tipici al layout della città, dai musei ai siti archeologici. Un viaggio itinerante in Messico permette davvero di entrare in contatto con moltissime realtà diverse, ed è davvero il modo migliore per scoprire la ricchezza culturale di questo bellissimo paese. Non si può visitare una città sola e dire di conoscere il Messico, così come non si può visitare un solo sito archeologico e pensare di aver capito i Maya. Il Messico è un paese che va girato, va sperimentato e va vissuto sulla propria pelle.

il colorato mondo delle città coloniali

In generale, a sorpresa (dato il numero di turisti stranieri e data la vicinanza con gli States) quasi nessuno in Messico parla inglese. Nella maggior parte degli hotel in cui siamo stati lo staff praticamente non parlava inglese, così come nei musei e perfino negli info point per turisti! Città del Messico è la peggiore in assoluto, mentre lo Yucatan e Quintana Roo sono leggermente meglio. In compenso, i messicani sono davvero gentili e premurosi! Un’altra cosa estremamente bizzarra è che a parte Città del Messico, ovunque siamo stati ci è stato richiesto di gettare la carta igienica usata nel cestino invece che nel water. Anche nel resort a 5 stelle! Posso capire la necessità dal punto di vista ti tubature, ma è una pratica che io trovo piuttosto disgustosa. Sono rimasta estremamente perplessa del fatto che nei musei, soprattutto quelli di Città del Messico, non sia possibile entrare con una bottiglia d’acqua. Questa va finita o gettata prima dell’entrata. Il problema sorge quando questi musei sono all’aperto, come nel caso del Templo Mayor e ci sono 30 e passa gradi: vi assicuro che ho rischiato il collasso in un paio di occasioni! Il cibo in Messico è molto buono, e di questo ne parlerò in un altro post, ma è estremamente pesante e le verdure non sanno neanche cosa siano (nonostante ne producano a bizzeffe). Il caffè poi? Non pensateci neanche. Sarà pure un paese produttore, ma tutto il caffè che abbiamo bevuto noi in giro era semplicemente terribile. Per rendere il sapore più passabile potete sempre chiedere un caffè messicano… sempre ammesso che vi piaccia la tequila 😉 In ultimo, è pratica normale chiedere e lasciare la mancia, solitamente del 10%. In alcuni posti nello scontrino vi verrà già indicato l’ammontare da pagare inclusa la mancia, ma in generale non lasciarla è visto proprio male. Niente di strano per chi vive o viaggia spesso negli USA ma per noi europei (o australiani nel mio caso), è un dettaglio a cui fare davvero attenzione.

Queste sono le cose che a caldo mi hanno lasciato un’impressione, ma questo viaggio per me è stato molto molto di più e approfondirò i vari aspetti nei prossimi post. Stay tuned!

Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo

3 thoughts on “Messico: le mie impressioni a caldo

  1. Dopo aver visto le tue meravigliose foto, sono corsa a leggere. Il Messico è in cima alla mia lista delle mete desiderate insieme alla tua Australia, che probabilmente ha priorità per via di mia sorella!!
    Capisco quando dici che non si può visitare una città e dire di conoscere un paese, esattamente come accade in Brasile, dove esistono realtà, panorami, climi e infiniti aspetti lontani anni luce l’uno dall’altro.
    Bellissimo viaggio!!

    1. Grazie mill cara Eva. Il Messico mi ha davvero colpita, forse perché ero partita con tanti timori legati alla sicurezza. Visto la relativa vicinanza con il Brasile devi proprio farci un salto prima o poi… Ma magari prima fallo in Australia 😉 un bacino alla panciona

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