Il caso, ancora una volta, mi ha fatto incontrare “Latinoaustraliana” di Marco Zangari, il primo libro di questo autore italiano ma residente in Australia. In questo lungo (ma estremamente scorrevole) libro, Marco descrive, attraverso il personaggio di Mattia, quella che viene definita generazione ‘Working Holiday‘ in Australia, ovvero tutti quei ragazzi ancora ventenni che decidono di fare un anno Down Under, spesso nella vana speranza di poterci rimanere per sempre.
All’inizio ero un po’ reticente a leggere questo libro, la realtà a me ben famigliare – per quanto ora immensamente (e fortunatamente) lontana – del mondo del working holiday non rendeva “Latinoaustraliana” particolarmente interessante ai miei occhi. Poi ho cominciato a leggerlo, e negli occhi di Mattia ho rivisto – in parte – la me stessa che é sbarcata per la prima volta Down Under nel 2008.
Andai a guardare la notte d’Australia là fuori. Era agosto ed era gelido. Era tutto sottosopra. Era il posto perfetto.
Il Mattia di “Latinoaustraliana” é il simbolo di questa nuova generazione di giovani italiani che scelgono di espatriare in Australia in cerca di un futuro migliore. Non ancora 30enne, sveglio, laureato, con un inglese maccheronico e il visto vacanza-lavoro in tasca, Mattia sbarca Down Under con un solo augurio: speriamo che l’Australia non mi deluda.
E deludere l’Australia non fará, anche se la strada di Mattia – come quella della stragrande maggioranza dei working holidayers in Australia – sarà tortuosa come mai lo sarebbe stata in Italia. É una continua lotta per la sopravvivenza in un paese che é tosto (per quanto meraviglioso) con i suoi abitanti così come lo é con i turisti. Una lotta continua non per arrivare a fine mese, ma per arrivare a fine giornata: con il saldo sul conto corrente che si assottiglia ogni giorno di più, anche solo pagarsi un’altra notte in ostello e trovare qualcosa da mettere sotto i denti che non siano 2 minutes noodles, diventa un’ossessione quotidiana. Anche se poi i soldi per una birra (o due o tre) o un bicchiere di goon alla sera si trovano sempre….
Sarà questa (ovvia) lotta alla sopravvivenza che porterà Mattia a fare i lavori più assurdi: dal trascrivere frasi in italiano per una ditta di software linguistici al vendere latte porta a porta, dal lavare i piatti in un ristorante al servire ai tavoli, dal fare il magazziniere al raccogliere mango…. l’anno di Mattia in Australia non é certo noioso! sarà un anno di esperienze uniche e a volte surreali, di incontri memorabili e di errori da dimenticare, di viaggi alla scoperta dell’Australia e di quotidianità in una Sydney lontana dalla sua facciata patinata.
Il libro e la storia nasce con un Mattia superficiale, sboccato, disposto a tutto e poi anche il linguaggio nel corso del libro cambia. All’inizio Mattia non si fa molte domande nè molti problemi, prende quello che l’Australia gli regala così come glielo propone. Ma nel corso del libro le domande arrivano, il linguaggio cambia e Mattia matura. Non a caso tutto questo avviene appena prima dei 30, a simbolo di quell’adolescenza prolungata a cui la realtà italiana ti costringe.
“Latinoaustraliana” é un libro che ti apre gli occhi sulla condizione di migliaia di ragazzi che ogni giorno arrivano in Australia con il working holiday visa alla ricerca della terra promessa. Purtroppo la realtà é spesso ben più amara, questo noi lo sappiamo. Noi che ci siamo passati, noi che l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, noi che ancora cerchiamo il nostro posto in questo Eldorado del terzo millennio. Ma per la maggior parte di voi che state la fuori, questa é una realtà del tutto sconosciuta ed é questo il motivo che ha spinto Marco a scrivere questo libro: per raccontare di “di questi ragazzi, ignorati dal loro Paese e messi a dura prova da quest’altro”.
Per loro e per tutti gli altri posso dire: “Latinoaustraliana” è un viaggio che non vi aspettereste mai di fare, e una volta finito, vi dispiacerà dover scendere e ricominciare. Vi farà notare cose nuove, vi farà ridere, vi farà arrabbiare, vi porterà a spasso –non con il tono della guida turistica, ma di un amico con cui vai in giro e ti fermi a bere una birra in ogni posto nuovo, fino a dimenticare da dove sei partito. Ricorderai solo dove sei diretto. Questo è Latinoaustraliana.
Se volete continuare a seguire Marco e le sue avventure, potete farlo qui.
Questo libro partecipa al venerdí del libro.
Last Updated on 16/08/2021 by Diario dal Mondo
Quaggiù è tutto sottosopra e surreale, verissimo!
Per noi sono passati due anni e la nostra situazione del visto è da subito stata diversa (e per fortuna che siamo partiti solo dopo aver ottenuto lo skilled visa), ma le vertigini sono ancora quotidiane e se mi fermo a pensarci sul serio tutto ciò che stiamo vivendo non mi pare reale!!!
Perciò ora sto imparando a vivere isolata nella mia bolla, per cercare di essere emotivamente un po più stabile, chissà!
Difficile per noi che siamo entrate in Australia dalla porta principale e ci siamo rimaste senza grandi battaglie capire a fondo la situazione dei moltissimi backpackers che arrivano ogni giorno Down Under… ma certe battaglie quotidiane è pur vero che sono toccate e continuano a toccare anche noi!