La mia insofferenza verso gli italiani comincia all’imbarco del volo Singapore-Milano: per me sono quasi le 2 di mattina, sono già esausta e mi aspettano ancora due terzi del viaggio, e la mia tolleranza verso i miei connazionali è ai minimi storici…
Chi salta la coda…
Chi si lamenta di dover mostrare di nuovo il passaporto…
Chi si arrabbia perché in dogana gli hanno trattenuto i due chili di marmellate che aveva in valigia…
Chi urla come un pazzo al telefono…
E prosegue una volta salita a bordo.
Chi blocca il corridoio…
Chi spinge…
Chi fa commenti ad alta voce convinto che nessuno lo capisca…
Chi si lamenta del posto avuto…
Chi non spiccica una parola di inglese e quindi non capisce gli annunci, facendo l’opposto di quello che gli viene detto…
Chi esulta per le penne sul menù e schifa le portate più esotiche…
E finisce con mia madre che mi stressa affinchè mi vesta cosi e cola per fare bella figura con parenti e amici che non vedo da tanto tempo…
Con le commesse dei negozi e supermercati che sono talmente scortesi che pare ti stiano facendo un favore a servirti…
Con gli impiegati pubblici che non sanno fare il loro lavoro e mi fanno perdere un sacco di tempo…
Con l’assurda burocrazia di un paese antiquato che non prova neanche a stare al passo con la tecnologia…
Questo rientro in patria sembrava già partito male, e non posso dire che sia migliorato durante la mia vacanza. Che gli ultimi 9 mesi lontana da casa mi abbiano davvero resa intollerante e insofferente ai miei connazionali? Che ogni prossimo viaggio in Italia debba sempre essere cosi difficile?
Forse mi sono semplicemente integrata nel mio nuovo mondo australiano, e non sento più mie certe abitudini italiane? Forse è questo il motivo… anche perchè devo ammettere che in questo viaggio è stata la prima volta in cui ho sentito davvero la mancanza delle mie amiche in Australia 🙂