Le tradizioni natalizie australiane, per la maggior parte di derivazione inglese, sono del tutto differenti rispetto a quelle italiane. In questo post ti avevo già parlato un po’ delle varie usanze australiane inerenti al Natale, come quella di passarlo in spiaggia, o di fare un bel barbecue, dello scambiarsi i Christmas Crackers o di mandarsi i tradizionali biglietti di auguri. Ma tra le varie usanze e curiosità natalizie di questo magico paese ce n’è una in particolare a cui sono molto affezionata: la tradizione dei Christmas Carols. I Christmas Carols sono una delle tradizioni più sentite e più importanti del Natale nel Regno Unito, ma anche in Australia e negli USA.
Le origini dei Christmas Carols
La parola “Carol” deriva dal termine francese “caroller” che significa cantare gioiosamente. Da qui, “Christmas Carol” viene oggi utilizzato per indicare le danze, le musiche e i testi tipici del Natale.
Originariamente si trattava di canti pagani cantati durante le celebrazioni del solstizio d’inverno, mentre le persone ballavano attorno ai cerchi di pietre. I carols venivano scritti e cantati durante tutte e quattro le stagioni, ad esempio con i canti di maggio o quelli della raccolta, ma al giorno d’oggi è sopravvissuta solo la tradizione di cantarli a Natale.
Anche prima del cristianesimo, si pensa che esistessero canti invernali per tenere alto lo spirito delle persone, insieme a danze, spettacoli teatrali e feste. Il cristianesimo si diffuse in tutta Europa dal IV al XIV secolo e i primi canti natalizi furono prodotti dai frati francescani. Questi hanno preso la forma di una danza in cerchio con le mani unite e tutti cantavano la canzone. Un gran numero di canti natalizi sopravvivono dal XV secolo, rendendolo l’aspetto meglio conservato della musica medievale inglese.
La tradizione inglese di portare i canti natalizi porta a porta risale all’epoca vittoriana. All’origine, queste carols erano associate con gli strati più poveri e analfabeti della popolazione: non erano tanto suonate e cantate da cori e maestri, quanto piuttosto da lavoratori, da artigiani che hanno creato musica meravigliosa.
Nelle settimane che precedevano il Natale, le strade della Londra dell’800 si riempivano di cantori di Natale che trasformavano le vie in quelle di una città musicale. Di solito si trattava di terzetti: uno cantava, uno suonava il violino e il terzo o vendeva qualcosa relativo alle canzoni che interpretavano o, più comunemente, elemosinava.
Le persone che giravano per gli acquisti di Natale si fermavano a bordo strada ad ascoltare i canti e spesso lasciavano qualche moneta per gli artisti. Deriva da allora l’usanza di bussare alle porte nelle fredde notti d’avvento, ed allietare con i canti le persone che aprivano loro la porta.
Se per i ceti meno abbienti erano un modo per guadagnare qualcosa, esistevano anche i Christmas Carolers più benestanti che mostravano il loro impegno nel sociale con questa attività, per raccogliere fondi per beneficenza. Questo cantori di natale procedevano porta a porta per cantare, fare gli auguri e raccogliere offerte per le mense dei poveri. I carolers dunque impegnavano il loro tempo a favore dei più poveri e sostenevano quello “spirito natalizio” che le opere di Dickens ci hanno trasmesso così bene.
La cosa forse più sorprendente è che ogni villaggio poteva avere la sua canzone. Nel corso dei secoli, centinaia di canti sono andati persi, mentre altri sono state preservati, anche grazie a un paziente lavoro di registrazione. In alcune comunità, la tradizione è ancora molto viva.
I Christmas Carols di ieri e di oggi
Molti dei canti natalizi più noti ai nostri giorni devono la loro origine proprio al periodo vittoriano, in cui molti brani preesistenti vennero trasformati cambiandone i testi per adattarli al tema della festività. Ebbero rapidamente un grande successo, tanto da far pubblicare la prima raccolta di Carols nel 1833. Questa permise a molti brani tipici di non andare perduti nel corso del tempo e di conservare il repertorio musicale che ancora oggi fa parte della tradizione natalizia anglosassone. I canti antichi e moderni sono stati reinterpretati innumerevoli volte da artisti di tutto il mondo, donandoci una grandissima varietà di versioni.
Il canto natalizio più antico d’Inghilterra dipende dalla definizione. Se scegli le parti componenti, allora si tratta di “While Shepherds Watched Their Flocks By Night”, che ha una melodia del XVI secolo e parole del XVII secolo. Se si cerca invece il canto più antico ancora popolare è probabilmente “O Come All Ye Faithful”, sia la melodia che le parole sembrano essere state messe insieme in modo sicuro entro la fine del XVIII secolo, nonostante possa essere fatto risalire a una versione latina, “Adeste Fideles”, che esisteva già nel 1640.
Alcuni dei canti più famosi immancabili per celebrare calorosamente i magici momenti del Natale includono “Jingle Bells” (prima canzone a essere trasmessa dallo spazio, nel dicembre 1965, dai due astronauti a bordo della navicella Gemini 6), “Silent Night”, “White Christmas”, “We Wish You A Merry Christmas”, “The Twelve Days of Christmas”, “Santa Claus is Coming to Town”, “Rudolph the Red Nosed Reindeer”, “Deck the Halls”, “Away in a Manger”.
La tradizione dei Christmas Carols in Australia
Il Natale era una delle tradizioni più care che i primi coloni portarono con sé agli antipodi. Naturalmente, le immagini invernali diventavano assurde in quel paesaggio rovente. Parallelamente ai colleghi artisti e letterati, i musicisti iniziarono a creare opere che meglio si adattassero al clima. La tradizione del canto comunitario fu ripresa a Melbourne nel 1938 con i primi “Carols by Candlelight” australiani. Mentre tornava a casa dal suo turno radiofonico notturno alla vigilia di Natale del 1937, il conduttore radio Norman Banks passò davanti a una finestra e vide una donna anziana seduta sul letto all’interno che ascoltava Away in a Manger trasmessa alla radio e cantava insieme al suo viso illuminato da lume di candela. Chiedendosi quanti altri trascorressero il Natale da soli, ebbe l’idea di riunire un folto gruppo di persone per cantare insieme canti natalizi a lume di candela. Il primo evento in assoluto si tenne agli Alexandra Gardens il Natale successivo nel 1938 e vide la partecipazione di circa 10.000 persone.
Carols by Candlelight si tenne agli Alexandra Gardens dal 1938 al 1958 e poi si trasferì al Sidney Myer Music Bowl di recente costruzione nel 1959. Il Vision Australia’s Carols by Candlelight, che si svolge la vigilia di Natale, è trasmesso in televisione a livello nazionale ed è diventata una tradizione per molti australiani assistere allo spettacolo. Nel 1944 il primo “Carols by Candlelight” di Adelaide fu organizzato come raccolta fondi di beneficenza congiunta dalla Commercial Travellers’ Association e dalla stazione radio 5AD. Una folla enorme di 50.000 persone ha assistito al concerto all’Elder Park, tenendo candele e cantando insieme. Nel 1983, Sydney diede vita a Carols in the Domain, destinato a rivaleggiare con l’evento di Melbourne, ciascuno in competizione per grandi spettacoli da prima pagina. Viene ancora trasmesso ogni anno da Channel Seven e l’evento stesso attira fino a 80.000 spettatori. Al giorno d’oggi anche molti comuni locali in tutta l’Australia organizzano i propri concerti comunitari di Natale all’aperto.
Dato che in Australia è piena estate nel periodo natalizio, le parole dei canti natalizi sulla neve e sul freddo inverno vengono talvolta cambiate in speciali parole australiane in aggiunta ad alcuni canti australiani originali come “Six White Boomers”. Quando arriva in Australia infatti Babbo Natale concede un po’ di meritato riposo alle sue renne che non tollerano il caldo e usa invece sei canguri bianchi (boomer in slang australiano significa canguro maschio)!
Il caldo australiano ha ispirato non solo una canzone natalizia ma anche molte tradizioni della festività. La cena del giorno di Natale è tipicamente a base di carne fredda, insalata e una selezione di frutti di mare, e la giornata viene spesso trascorsa praticando sport come il cricket in giardino e facendo una nuotata. Mentre quelli nell’emisfero settentrionale pensano ai canti natalizi tutti raggruppati, le persone in Australia cantano nella calda aria notturna.
Ed eccoti un po’ di storia sulla bellissima tradizione dei Christmas Carols, sicuramente uno degli elementi più classici del Natale anglosassone!
Quella delle Christmas Carols è una tradizione che amo moltissimo e alla quale mi piacerebbe molto assistere. Purtroppo, non ne ho mai avuto l’occasione, ma spero mi capiterà in futuro.
In Italia effettivamente non ho mai sentito di citta’ o feste in cui ci siano, ma e’ un peccato perche’ fanno moltissimo per l’atmosfera natalizia!
Trovo che sia un vero peccato che in Italia non siano così diffusi come nel Nord Europa e nei paesi anglosassoni, portano con sé lo spirito autentico natalizio, fatto di amore e convivialità.
Sono pienamente d’accordo, ma forse proprio perche’ non fanno parte della nostra tradizione in Italia stentano a prendere piede
Babbo Natale con i canguri al posto delle renne mi fa molto ridere, ma ha senso cambiare le parole delle canzoni così da renderle più adatte al luogo.
Soprattutto se consideri che la maggior parte degli australiani non ha mai visto la neve!
Certo che il Natale in Australia deve essere ben particolare con il caldo sicuramente un’atmosfera diversa da quella a cui siamo abituati. Mi ricordo i Christmas Carols in Dickens non sapevo che anche in Australia si mantenesse questa tradizione
Sicuramente tutta un’altra atmosfera, forse meno magica da un lato, ma anche piu’ “vivibile” dall’altro perche’ si puo’ stare all’aperto con la bella stagione e fare molte attivita’ fuori
I Christmas carols sono una bellissima e suggestiva tradizione. Deve essere stranissimo vederli cantati, seppur spesso con parole diverse, con il caldo dell’estate Australiana!
Diciamo che qui non ci puo’ vestire con gli abiti tradizionali cosi’ cari a Dickens proprio per il caldo, ma sono molto suggestivi lo stesso
Quando si parla di Christmas Carols mi viene in mente solo Dickens, nient’altro. Sarà che per me il mitico Charles incarna lo spirito natalizio anglosassone, trovo che grazie a lui siano state scoperte e riscoperte antiche tradizioni della nostra Europa, importate, esportate e tramandate nel mondo. Buon Natale!
Hai presente in “Love actually” quando l’amico fa a Keira Knightley la scena con i cartelloni? Lei dice al marito che si tratta dei Christmas Carollers.
Mi piacciono tanto i canti di Natale, io che sono stonatissima non so cosa darei per poter cantare in coro ma mi limito ad ascoltare. Trovo adorabile l’idea di sostituire con i canguri le renne di Babbo Natale!!
Sono stonata anche io, al punto che mio suocero musicista anni fa mi proibi’ di unirmi al coro di canzoni di Natale…. cosa tristissima perche’ soprattutto sotto Natale non c’e’ niente di piu’ bello del cantare, intonati o meno
Amo la tradizione dei Christmas Carols, bellissimo che esista anche in Australia, questo non lo sapevo… Ma il mio pensiero è passare il Natale in spiaggia, al caldo! Anch’iuo voglio passarlo lì!
Posso dirti per esperienza che un Natale al caldo e’ tutta un’altra esperienza, sicuramente da provare, ma non e’ detto che piaccia a tutti
L’anno scorso abbiamo potuto assaporare per la prima volta l’atmosfera natalizia anglosassone, con i canti che riempiono le strade e le luminarie scintillanti, ed è stato davvero magico. Con questo ricordo nel cuore sto immaginando la stessa atmosfera nella torrida Australia e mi fa sorridere. Ma ho passato i natali della mia infanzia in costa azzurra con, a volte, più di 20 gradi, quindi non mi stupisce particolarmente un “natale in spiaggia”.
Per me davvero i canti natalizi gridano Regno Unito, soprattutto quelli in costumi d’epoca! Qui e’ molto diverso con il caldo ovviamente, ma il lato positivo e’ che si puo’ stare seduti in un parco per ore ad ascoltare i canti!
Sapevo della tradizione dei Christmas Carols nel Regno Unito e in America, ma non sapevo che ci fosse anche in Australia. In effetti però pensandoci ha senso che gli abitanti dell’isola abbiano portato questa tradizione dal loro paese d’origine nella loro nuova patria.
In effetti fa sempre n po’ effetto pensare al Natale al caldo e in spiaggia!
Eh gia’, la maggior parte delle tradizioni australiane arrivano dal Regno Unito. Il contesto pero’ e’ completamente diverso con le stagioni invertite, ovviamente!
Sai che non conoscevo l’etimologia del nome Carlo?? Che bello scoprire che significa “cantare gioiosamente”! Un inno alla felicità e alla spensieratezza, cosa che negli ultimi anni è diventata ormai rara. Non sapevo nemmeno che in Australia i canguri prendessero il posto delle renne! Devo raccontarlo a mia figlia!
Cerca su youtube i video dei White Boomers, sono molto carini e forniscono una prospettiva molto diversa rispetto alla solita tradizione natalizia di neve e renne!