È da una settimana praticamente che non dormo. Sono in ansia, agitata ed eccitata allo stesso tempo. Il weekend scorso io e l’Avvocato abbiamo tirato la casa e la macchina a lucido, anche se non siamo proprio riusciti a fare tutto tutto per mancanza di tempo. Mi sveglio prima della sveglia, mi preparo ed esco. Direzione aeroporto, arrivi internazionali. In stra-anticipo. Il loro volo da Abu Dhabi è atterrato mezz’ora fa, ma con tutta la gente che arriva a Sydney per le vacanze di Natale, ci metteranno un bel po’ a passare i controlli dell’immigrazione e dogana. Io non sto più nella pelle, e mi torco il collo ogni 2 minuti per cercare di vedere un po’ più in là. E quando, tra la folla, finalmente scorgo quei volti che sono tutta la mia vita, mi chiedo se son desta o sto sognando. Mamma e Little B sono finalmente in Australia!
Sono passati 4 anni e mezzo da quando mi sono trasferita definitivamente in Australia e da allora non ho fatto che aprire le porte di casa mia e invitare la mia famiglia e i miei amici a venirmi a trovare. Ho ripetuto questo mantra a chiunque dichiarasse la mia mancanza e a chiunque esprimesse il desiderio di visitare l’Australia: “Venite a trovarmi! Io sono qui e la mia casa è aperta per voi!”. Purtroppo i costi, la lunghezza del volo e le stagioni invertite hanno sempre costituito ostacoli insuperabili per i miei cari. La mia camera per gli ospiti è rimasta quasi sempre vuota, salvo un paio di splendide eccezioni.
Potete quindi immaginare la mia felicità all’idea che FINALMENTE mia madre e il mio fratellino venissero a trovarmi. E a Natale per di più! Finalmente avrei potuto mostrare loro la mia casa, il mio quartiere, la mia città e tutto quello che fa ormai parte della mia vita dall’altra parte del mondo. Ovviamente, grazie alla tecnologia moderna, la mia famiglia è già virtualmente parte della mia vita Down Under: via Facetime e Skype hanno visto la mia casetta arredarsi piano piano, hanno partecipato alle nostre gite fuori porta, e sono stati testimoni dei piccoli e grandi cambiamenti della nostra quotidianità. Ma chiaramente vedere il tutto attraverso lo schermo di un computer, piuttosto che con i propri occhi, non è la stessa cosa. E così questo loro primo viaggio in terra australe ha assunto un’importanza incredibile. È stato il viaggio delle prime volte per loro e per noi.
È stata la loro prima volta su un volo così lungo e la loro prima volta in vacanza così lontano da casa. Per la prima volta hanno viaggiato da VIP, hanno usufruito della lounge e del servizio prioritario. La prima volta nell’emisfero sud e la prima volta a stagioni invertite. Per la prima volta hanno fatto il bagno alla vigilia di Natale e festeggiato il Natale con quasi 40 gradi. Per la prima volta si sono scottati al 30 dicembre e per la prima volta hanno festeggiato il capodanno in canottiera e pantaloncini. È stata il loro primo dell’anno in spiaggia.
Hanno nuotato per la prima volta nell’oceano e visto per la prima volta il Pacifico. Hanno sperimentato per la prima volta la forza dell’oceano da queste parti, e temuto per la prima volta la presenza di uno squalo. È stata la loro prima volta a contatto con la flora e la fauna australiana, e così si sono stupiti per la bellezza degli eucalipti e per il baccano degli uccelli. Hanno accarezzato per la prima volta un koala e dato da mangiare a un canguro. Hanno scoperto l’esistenza dell’echidna e del wombat; hanno imparato dei dingo e del diavolo della Tasmania.
Per la prima volta hanno provato cibi etnici non “italianizzati”. Hanno assaggiato il loro primo canguro (non lo stesso a cui abbiamo dato da mangiare!), e il loro primo pudding inglese. È stata la loro prima volta con un Natale all’inglese, senza ravioli, paté e panettone. Hanno apprezzato il gusto di alcuni piatti, e si sono palesemente stupiti di fronte ad altri. Per la prima volta si sono trovati davanti a un modo di concepire, servire e mangiare il cibo nettamente diverso da quello italiano.
È stato letteralmente un viaggio di continue scoperte. Alcune altamente apprezzate, altre accolte con sospetto. Come è giusto che sia quando ci si confronta con una cultura straniera. Non volevo che la mia famiglia venisse qui per approvare a priori la mia nuova vita: volevo (e continuo a volere) che i miei affetti abbiano modo di conoscere e approfondire questo mio nuovo modo di vita, per poi decidere da soli se abbia fatto o meno una buona scelta decidendo di vivere qui. Posso solo sperare, in queste due settimane, di aver fatto vedere a mia mamma e Little B il meglio che Sydney e Adelaide hanno da offrire.
Che dite, ci sarò riuscita?
Last Updated on 14/07/2021 by Diario dal Mondo
Dale foto e dall’entusiasmo con cui ne parli ci sarai riuscita in pieno a mostrare ai tuoi affetti questa tua nuova terra che tanto ami.
Ti auguro che possano tornare molte volte a godere dell’estate in dicembre.
Lo spero proprio e mi auguro che adesso che il primo viaggio è stato fatto, possano tornare più spesso!
Sono molto contenta per tutti voi! Il mio viaggio in Australia non ha ancora una data certa, non credo prima di due o tre anni, ma attraverso i tuoi racconti la conoscenza di quel continente si amplia, mi rendi partecipe, mi incuriosci, mi emozioni! Grazie!! Da Antonella, mamma di un italiano felice in Australia!!
Cara Antonella,
sono contenta che continui a seguirmi con interesse e affetto. Spero che tu possa presto andare a trovare tuo figlio in Australia!
Dev’essere stato un momento indimenticabile quando li hai rivisti! 🙂 comunque sei la copia di tua mamma!!
Indimenticabile e surreale! Davvero pensi che ci assomigli?
Beh dalla seconda foto, quella dove tu sei al centro, mi sembra proprio di sì!! 🙂
Visto l’entusiasmo con cui racconti dubito che tu abbia fallito. Secondo me, costi del viaggio permettendo, torneranno prestissimo. L’Australia, che sogno!
Non posso che augurarmelo!