Se vivete all’estero, o state pensando di farlo, il tema della distanza sarà sicuramente ricorrente nella maggior parte di blog, chat, forum e conversazioni varie. Arriva sempre, per tutti noi, il momento in cui ti chiedi: “ma chi me l’ha fatto fare?”. O, meno tragicamente, arriva il momento in cui vorresti tanto essere là. Io non mi sono mai lamentata più di tanto, non ho mai voluto muovere a pietà nessuno nè avere la compassione di qualcuno, dato che io questa vita me la sono scelta. La vita è fatta di scelte e di decisioni, e ognuna comporta determinate conseguenze. Fa parte dell’essere adulti saperle accettare. E credo fermamente che, una volta deciso di vivere all’estero, l’unica domanda che ci debba porre è: “tutto questo, ne vale la pena?”. Finchè la mia risposta sarà sì, resterò qui.
Ma detto questo, è inevitabile che ci siano dei momenti difficili. Soprattutto vivendo così lontano dall’Italia, con i voli così costosi e il viaggio così lungo, tornare “a casa” non è così semplice. Ogni viaggio va pianificato per tempo, sia dal punto di vista di soldi che di tempo, e un viaggio all’ultimo momento non è facilmente fattibile. Il che significa che quando qualcosa di brutto succede, che sia una malattia, intervento, infortunio, o morte di un affetto, e tutto quello che vorremmo fare è catapultarci a casa per stargli vicino, realisticamente non riusciamo a salire su quell’aereo. E allo stesso tempo anche quando arrivano occasioni felici, come matrimoni, nascite, lauree, e compleanni, non riusciamo a essere lì a festeggiare come vorremmo.
Le nostre chat e pagine di Fb si riempiono di “vorrei tanto essere lì con te/voi”, “ti penso da qui ed è come se fossi lì”, “ti sono accanto virtualmente anche se non posso esserlo fisicamente”, e così via. Affidiamo a parole fredde quello che non possiamo comunicare con un caldo abbraccio.
Ed è maledettamente difficile da accettare.
Come un vetro opaco, la lontananza sfuma e sfoca tutto. Noi siamo quelli che le notizie le sappiamo sempre dopo, quelli che mancano a occasioni importanti, quelli che ‘ti avrei invitato, ma tanto sapevo che non saresti venuta’, quelli che ‘ti avrei chiamato per dirtelo, ma col fuso da te era notte’, quelli che si sentono fuori da tutto e lontani da tutti, indipendentemente dalla distanza fisica. Perché la distanza fisica alla lunga porta a quella emotiva.
Com’è difficile tutto questo a volte. Per noi che non possiamo esserci, e per i nostri affetti che non possono averci. C’è chi ci ama e ci rispetta, e capisce che spesso non abbiamo scelta (se dovessimo tornare per ogni cosa bella e brutta, davvero non avremmo tempo nè soldi per andare altrove). C’è chi invece dice di amarci, ma in realtà confonde amore con possesso, e vorrebbe che buttassimo tutto all’aria per precipitarsi da loro ogni volta che ne sentono il bisogno. Non vi sto neanche a dire di chi preferisco circondarmi! Ma anche se chi più ci ama cerca di non farci pesare la nostra lontananza, noi spesso ci sentiamo lo stesso in colpa.
In colpa perchè non possiamo essere fisicamente accanto ai nostri cari nella gioia e nel dolore, e anche se proviamo a esserlo in ogni modo virtualmente, sappiamo tutti che non è la stessa cosa. Ma se è vero che i nostri cari soffrono a non poterci averci accanto in queste occasione, la realtà è che in questi momenti siamo proprio noi a sentirci i più soli. Sono questi i momenti in cui si sente forte il senso di appartenenza alla famiglia, ed è difficile sentirsi lontano da loro e il non poter essere fisicamente presenti è un brutto rospo da ingoiare. Ma dobbiamo pensare alla nostra strada e alla nostra vocazione che ci hanno portato dove siamo, e sperare che il bene che vogliamo ai nostri cari sia più forte della distanza e riesca a superare i chilometri e arrivare da loro come un caldo abbraccio.
Last Updated on 23/12/2020 by Diario dal Mondo
Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei essere in Italia a festeggiare il sessantesimo compleanno di mia madre. Vorrei poterla abbracciare forte e darle di persona i regali . Festeggiarla assieme ai suoi nipoti. Invece sono lontana ed ho lasciato nelle mani di un corriere la consegna del mio regalo!
Ma fa parte della nostra vita, lei lo sa e condivide la mia scelta.
Purtroppo sono tanti i momenti in cui questa nostalgia ci assale… e il fatto che anche tu ne sia vittima conferma la mia ipotesi che il tempo non sana questo problema….
io son tornata in Italia (dopo 5 anni in Belgio) da ormai un anno… Maledetto il giorno in cui ho deciso di tornare! Lontani a volte si sta meglio!
Sicuramente, e infatti non ho la minima intenzione di tornare… Però sai, un conto è stare in Europa dove si riesce a tornare facilmente in Italia, un conto è stare in Australia…
E’ vero che é sempre difficile… ma questo weekend io mi sono lasciata sorprendere piacevolmente, quando avendo avuto un momentino di crisi ho ricevuto supporto da mezzo mondo. Anche questo crei stando lontana. Purtroppo non ci sono soluzioni giuste, puoi solo cercare di vedere il lato buono di quella che hai scelto 🙂 (ne ho scritto sul blog)