Nel cuore delle Alpi Orobie, a due passi da Bergamo e a un’ora da Milano, si trova una località che per decenni è stato il simbolo della Dolce vita e del lusso in perfetto stile Art Noveau: San Pellegrino Terme. All’inizio del ‘900 un enorme hotel in stile Liberty, uno stabilimento termale ed un casinò furono costruiti per ospitare l’aristocrazia europea e la bella vita sulle Alpi. Negli stessi anni venne anche inaugurato lo stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua minerale S.Pellegrino, che da allora raggiunge le tavole di tutto il mondo.
Nonostante oggi alcuni di questi edifici siano caduti in rovina, San Pellegrino Terme ha un nuovo impianto termale ed i turisti continuano ad arrivare, anche se meno regali di un tempo. In questo post vi porto a scoprire le bellezze di questo paese con la mia piccola guida a San Pellegrino Terme.
San Pellegrino Terme: dove si trova?
Collocato al centro della Val Brembana e circondato dalle Prealpi Orobie, il Comune di San Pellegrino Terme si sviluppa lungo entrambe le sponde del fiume Brembo che percorre tutta la valle, dandole il suo nome. San Pellegrino Terme è a circa 25 chilometri da Bergamo e a 70 chilometri da Milano e può essere facilmente raggiunto:
- con l’autostrada A4 con uscita al casello di Bergamo, proseguendo poi in direzione San Pellegrino Terme – Valle Brembana
- con la linea ferroviaria, con stazione a Bergamo, proseguendo poi con il servizio pullman S.A.B. (tratta Bergamo/Piazza Brembana)
- con l’aereoporto di Orio al Serio, proseguendo poi con il servizio pullman A.T.B. (linea 1) per Bergamo Stazione, e con il servizio pullman S.A.B. (tratta Bergamo/Piazza Brembana).
Il servizio pullman A.T.B. e S.A.B. è operativo ogni mezz’ora dalle 6.00 alle 24.00 (per informazioni consultare gli orari in dettaglio!).
Se raggiungete San Pellegrino in macchina, potete parcheggiare liberamente in Piazzale Rosmini (il più comodo per visitare il centro) oppure in Piazzale Dante. Se vi fermate per una sosta veloce, potete parcheggiare anche lungo Viale Papa Giovanni XXIII con disco orario e per massimo 1 ora, oppure in Viale Mazzoni e Viale della Vittoria a pagamento (€ 0.90/ora).
Attrazioni di San Pellegrino Terme
Grand Hotel
Commissionato nel 1902 all’architetto Romolo Squadrelli in collaborazione con l’ingegner Luigi Mazzocchi, il Grand Hotel fu inaugurato nell’estate del 1904. Questo colosso di sette piani era provvisto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 stanze, i cui arredi risultavano così sfarzosi da destare stupore e meraviglia anche tra gli aristocratici clienti. Purtroppo questo enorme edificio si rivelò ben presto molto costoso da gestire e privo di alcuni elementi fondamentali che con il trascorrere dei decenni vengono a costituire la dotazione degli alberghi di prima categoria. Le spese per adeguare gli impianti alle nuove esigenze risultano ingenti, l’interesse degli operatori di settore lentamente va scemando. Nel 1979, dopo un lungo periodo di lenta agonia, il Grand Hotel chiude i battenti.
Nel Grand Hotel soggiornarono personaggi illustri come la regina Margherita di Savoia nel luglio 1905, la regina Elena con i figli principe Umberto e principessa Maria nell’agosto 1929, il generale Luigi Cadorna, i Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, i nobili della famiglia dello zar di Russia, diplomatici e familiari di Re Faruk d’Egitto, Federico Fellini e Giulietta Masina, Mario del Monaco, Ugo Tognazzi, e Ornella Muti.
Oggi, dopo alcuni decenni di abbandono, istituzioni pubbliche e private sono ancora alla ricerca di una soluzione che possa garantire il recupero della prestigiosa costruzione, simbolo dei migliori momenti della cittadina termale e preziosa testimonianza storica oltre che estetica di un gusto artistico allora molto in voga.
Casinò Municipale
Costruito in soli 2 anni ad opera dell’architetto Romolo Squadrelli in pieno stile liberty, il Casinò di San Pellegrino Terme fu aperto nel 1907 come prosecuzione dei porticati delle Terme. Il magnifico edificio del Casinò costituì all’epoca come oggi, una impareggiabile testimonianza per la fantasia compositiva del complesso, per l’eleganza dell’architettura e per le invenzioni delle decorazioni. In particolare all’interno, in un gioco allegorico di rimandi a San Pellegrino Terme e alle proprietà delle sue acque, è sviluppato il tema della ‘joie de vivre’, negli affreschi del Malerba come nei rilievi del Bernasconi, nelle sculture del Vedani o nelle bellissime vetrate di Beltrami e Buffa o, infine, nell’arredo, interamente progettato da Eugenio Quarti.
Con le Terme ed il Grand Hotel, il Casinò dall’inizio del ‘900 contribuì a realizzare un efficace polo di attrazione per i numerosi e facoltosi ospiti, che a San Pellegrino potevano trovare grandi possibilità di svago e di divertimento. Era un mondo ‘fiabesco’, popolato da regine e principesse, ministri e diplomatici, personalità della finanza, dell’esercito, dell’arte e della cultura, provenienti da Roma, Parigi, Vienna, Berlino, Pietroburgo, Londra, Il Cairo. Chiuso e riaperto a più riprese, nell’ambito di vari progetti, tesi, da un lato, alla disciplina del gioco d’azzardo e, dall’altro, alla valorizzazione delle stazioni termali e climatiche italiane, chiuse definitivamente i battenti nel 1946. Il Casinò Municipale ospita oggi manifestazioni culturali, teatrali ed eventi vari, ed è visitabile in alcune giornate.
QC Terme
Ottime per combattere i calcoli, le malattie del fegato e dell’apparato digerente, le fonti di San Pellegrino erano note già fin dal Medioevo, ma fu solo nel Settecento che si incominciò a sfruttarne le proprietà terapeutiche. Sul finire dello stesso secolo e all’inizio del Novecento la località divenne un centro termale di prim’ordine. La Grande Guerra segnò il declino delle terme, mentre cresceva lo sfruttamento delle ottime fonti per creare l’acqua minerale S.Pellegrino che si trova oggi in tutto il mondo.
Nonostante le vecchie terme non siano più in attività e siano attualmente chiuse per restauro, il paese ospita un nuovo complesso termale, QC Terme, con acque termali, vasche panoramiche, vasche sensoriali, percorso kneipp, biosaune e area relax. Inoltre è previsto anche un pacchetto wellness food con pacchetti per pranzo, aperitivo o degustazione.
Funicolare
Ai tempi d’oro di San Pellegrino, la funicolare dal centro del paese portava alla località Vetta, a 650 metri di altitudine. La Vetta era una bellissima zona residenziale, oggi praticamente disabitata. Per fortuna oggi, grazie ad un finanziamento di 5 milioni da Regione Lombardia, questa storica funicolare è pronta per tornare in funzione. Mancano ancora gli ultimi collaudi, ma la struttura, che è stata dotata di nuove carrozze e rotaie, oltre che di un impianto di videosorveglianza e illuminazione, senza contare la riqualifica delle due stazioni di partenza e arrivo, tornerà presto finalmente in vita.
Di pari in passi continua poi il progetto per il rinnovo del parco della Vetta, che verrà realizzato a lato della scalinata, nell’area verde, verso il sentiero che conduce a Sussia. Un progetto che prevede percorsi pedonali, un anfiteatro e spazi per ospitare gli eventi. Verrà aggiunto poi un punto di ristoro per gli abitanti e i turisti, grazie alla nuova gestione dell’ex albergo Vetta da parte del Gruppo Zani. Sono quindi diversi i progetti in corso di realizzazione che puntano a donare nuovo risalto ad una delle località da sempre più in vista di San Pellegrino e ad un impianto dalla storia centenaria, e non vedo l’ora di vedere quest’area del paese tornare al suo antico splendore!
Museo Brembano
Chi si aspetterebbe mai che in un paese piccolo come San Pellegrino ci possa essere un museo ricco come il Museo Brembano? Nato nel 1978, la collezione di reperti fossili ha raggiunto un livello di competenza e di specializzazione tale da rappresentare un punto di riferimento fondamentale nel complesso degli interessi del settore, non solo nei confronti dell’ambiente brembano, ma anche nel contesto più generale. Nel Museo Brembano si trova l’area paleontologica – 1500 pezzi che documentano in modo completo la nascita della Valle Brembana –, l’area entomologica – che costituisce la più completa documentazione esistente sui Lepidotteri dell’ambiente brembano –, la sezione fauna selvatica e il diorama – una rappresentazione 3D della conca del Calvi.
Grotte del Sogno
Le Grotte del Sogno furono scoperte nel 1931 dal Cavaliere Ermenegildo Zanchi, il «nonno degli abissi», come veniva soprannominato e, già l’anno successivo, nel 1932, esattamente 80 anni fa, aprirono alle visite del pubblico. Le Grotte sono antichissime: di origine tettonica e sono costituite da tre pozzi paralleli, impostati su una unica faglia della massa rocciosa, formatasi ben 60 milioni di anni fa, durante l’Era Mesozoica. Fra le meraviglie che nasconde in sé, anche le numerose concrezioni con colori e forme uniche e singolari insieme a stalattiti e stalagmiti formatesi nei secoli. Le Grotte del Sogno furono le prime grotte a essere attrezzate e valorizzate turisticamente in Lombardia e a partire dal maggio 2012, dopo una chiusura lunga 30 anni, sono tornate visitabili: le visite guidate saranno nei weekend di aprile, maggio, giugno, settembre ottobre, della dura circa 30 minuti ed è previsto un percorso di risalita che passa lungo angusti cunicoli, incluso quello che permise a Zanchi di scoprirle 88 anni fa. Per tutte le info relative alla visita guidata, contattate l’Associazione OTER Orobie Tourism: Experience of Real.
Dove mangiare San Pellegrino Terme
PIZZA: “La bottega della pizza” (Via S. Carlo, 14) per pizza al trancio e d’asporto.
RISTORANTE: “Ristorante Liberty” (Viale della Vittoria, 16) per piatti della tradizione locale oltre che pizza e piadina, nuova gestione.
GELATO: “La gelateria” (Portici Colleoni).
PASTICCERIA: “Pasticceria Giuliano” (Via Matteotti, 3) per la polenta e osei, dolce tipico della bergamasca.
Cosa fare nei dintorni di San Pellegrino Terme
L’alta Val Brembana offre davvero tanto per tutti i gusti, tutte le età e in tutte le stagioni. Se d’inverno da San Pellegrino si possono raggiungere gli impianti sciistici di Foppolo, San Simone, Valtorta/Piani di Bobbio e Piazzatorre, durante il resto dell’anno questa zona delle Alpi Orobie offre splendide passeggiate per ogni livello di fitness – bellissimo il sentiero delle Orobie e quello dei fiori. I paesi interessanti da visitare in questo tratto della Val Brembana sono sicuramente San Giovanni Bianco, Camerata Cornello, Piazza Brembana e Branzi, mentre se si prosegue verso Piazzatorre e Mezzoldo si può arrivare al Passo San Marco da cui si svetta in Valtellina. Da Zogno invece si può raggiungere la Valle Serina, mentre dal lato opposto, all’altezza di San Giovanni Bianco, confluisce la Val Taleggio. Da segnalare la pista ciclabile Zogno – Piazza Brembana, che transita anche da San Pellegrino nel corso dei suoi 21 chilometri, e l’agriturismo da Ferdy a Lenna per gli amanti degli animali e della buona tavola.
Ed eccovi San Pellegrino Terme, gioiello liberty nel cuore delle Alpi Orobie! Il paese non sarà forse ancora tornato al suo antico splendore, ma la sua popolarità sta certamente tornando a crescere e con la mia guida a San Pellegrino Terme spero di essere riuscita a farvi capire perché!
Last Updated on 16/05/2022 by Diario dal Mondo
Abitando a Bergamo, ogni tanto un salto a San Pellegrino lo faccio, anche solo per fare una passeggiata… Ecco, adoro poi le QC Terme!
Io ancora non sono mai stata alle terme, ma ne ho sentito parlare molto bene! Per il resto il paese è davvero un gioiellino!