Questo 2016 é stato un anno quasi sempre bello e molto intenso sotto molti punti di vista. Un anno ricco di novitá, di arrivi e di partenze, di successi e di fallimenti, di viaggi (con 18 aerei presi quest’anno) e di scoperte. Insomma, é stato sicuramente un anno da ricordare. Non agognavo alla sua fine, ma non rimpiango che il 2016 sia finito. Riguardiamo insieme i 12 mesi che sono stati, attraverso i momenti piú salienti (e quelli da dimenticare) di questo anno appena finito.
Il 2016 é cominciato all’insegna della felicitá e dell’affetto, per la prima volta insieme alla mia mamma e fratellino qui in Australia. Sicuramente una novitá che ha fatto iniziare col piede giusto questo nuovo anno, soprattutto con l’aggiunta, a fine gennaio, della notizia che sarei diventata zia per la prima volta. Purtroppo, a febbraio, la lenta agonia di mio nonno si é conclusa nell’unico modo possibile e ho detto cosí addio al mio unico nonno rimasto. A marzo ho cominciato la lenta e lunga strada per il mio futuro lavorativo dopo il PhD, percorso che ancora non ha avuto un happy ending e che ha sicuramente influenzato in modo negativo buona parte del 2016. Aprile é stato un mese fantastico perché ci ha visti finalmente partire per la nostra tanto agognata luna di miele in Messico. A maggio sono tornata a essere attiva professionalmente, con un lavoro part-time per AFS Intercultural Programs nella sede nazionale di Sydney, che mi ha aiutato a distrarmi dalla monotonia della stesura della tesi. Giugno é passato piuttosto tranquillo: unico momento degno di nota é stato il poter riabbracciare, dopo 9 anni, una delle mie piú care amiche dei tempi del mio scambio in USA. Luglio é stato nuovamente mese di viaggi, con il ritorno in Europa per la mia prima conferenza e che mi ha dato la possibilitá di scoprire cittá splendide come Salisburgo e Zurigo, oltre ovviamente a farmi riabbracciare i miei cari in Italia. Agosto mi ha visto perdere le staffe con il mio vicino pazzo e mi ha forzato a ricorrrere al tribunale per porre fine a questa tortura. Settembre é stato il mese in cui sono finalmente diventata zia, anche se purtroppo non sono riuscita a partecipare a questo evento felice di persona. A ottobre ho avuto la mia prima trasferta di lavoro a Melbourne e la possibilitá di riabbracciare la mia amica e il mio figlioccio. Novembre é stato un mese pieno, tra i festeggiamenti per i miei 30 anni e il matrimonio di amici, e la quasi-fine della mia benedetta tesi di dottorato. Dicembre é stato il mese in cui abbiamo scoperto la Tasmania e ci siamo innamorati di Hobart. Infine, l’anno si é concluso come é cominciato, in famiglia, tra gli affetti dei propri cari, anche se questa volta “solo” con la famiglia di mio marito.
Il momento piú bello
Fisicamente e di persona, sicuramente festeggiare l’inizio anno con mamma e little bro.
“È stato letteralmente un viaggio di continue scoperte. Alcune altamente apprezzate, altre accolte con sospetto. Come è giusto che sia quando ci si confronta con una cultura straniera. Non volevo che la mia famiglia venisse qui per approvare a priori la mia nuova vita: volevo (e continuo a volere) che i miei affetti abbiano modo di conoscere e approfondire questo mio nuovo modo di vita, per poi decidere da soli se abbia fatto o meno una buona scelta decidendo di vivere qui. Posso solo sperare, in queste due settimane, di aver fatto vedere a mia mamma e Little B il meglio che Sydney e Adelaide hanno da offrire”.
Indirettamente e virtualmente, sicuramente la nascita della mia nipitina Diana.
“Saró quella zia, ma saró anche la zia che ti amerá cosí tanto nonostante la distanza e il poco tempo insieme. Saró la zia che ti vizierá e ti coprirá di coccole e regali nel breve tempo insieme, affinché tu non la dimentichi nel tanto tempo lontano. Saró la zia che ci sará per te (e per i tuoi genitori) nonostante la distanza, adesso e per sempre. Saró la zia da cui potrai correre per inseguire i tuoi sogni, perché la mia porta per te (e per i tuoi genitori) sará sempre aperta”.
Il momento piú brutto
Sicuramente quando é mancato mio nonno.
“Sei stato un grande uomo, nonno. Ammirato, rispettato e benvoluto da tutti. Hai insegnato e dato tanto, tantissimo a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di averti avuto accanto per così tanti anni. Non è mai facile separarsi da chi si ama, e salutare te, il mio ultimo nonno rimasto, sicuramente è un traguardo che speravo di non dover raggiungere mai”.
Il momento piú atteso
La tanto agognata fine della tesi del PhD.
“In questi giorni mi sto preparando a presentare la mia domanda di conclusione del dottorato, e dopo quasi 4 anni di PhD vedere la luce in fondo al tunnel non mi sembra ancora vero. Questo percorso non é ancora finito, c’é questa benedetta conclusione da scrivere (se concludo con The End va bene?) e la tesi da far editare, prima di inoltrare la tesi agli esaminatori (che per fortuna hanno accettato tutti). Ma quasi ci siamo. E poi?”
Il momento da ricordare
Quando ho visto per la prima volta in vita mia, una scimmia urlatrice a penzoloni su un albero al mio primo sito Maya in Messico.
“Insomma, per me e per noi i giorni passati in Chiapas sono stati semplicemente meravigliosi, unici e speciali. Sono stati i giorni del primo tempio Maya, i giorni delle prime bellezze naturali e i giorni dei primi animali selvatici. Il Chiapas mi è davvero entrato dentro e consiglio a chiunque passi dal Messico di non perdersi la magia di questo stato”.
Il momento da dimenticare
I rifiuti, le delusioni del lavoro che non arriva.
“E così mi ritrovo oggi, quasi trentenne, quasi dottoressa (per la terza volta, ma questa è quella che conta sul serio), con un mutuo da pagare e nessun vero lavoro all’orizzonte. Come mi sento? Uno schifo. Rifiuto dopo rifiuto, ho visto chiudersi tutte le porte che avevo così fiduciosamente aperto negli anni passati. Email dopo email le mie certezze e speranze per il futuro si sono sbriciolate davanti ai miei occhi”.
Il viaggio preferito
Senza ombra di dubbio il nostro viaggio di nozze in Messico.
“Un viaggio itinerante in Messico permette davvero di entrare in contatto con moltissime realtà diverse, ed è davvero il modo migliore per scoprire la ricchezza culturale di questo bellissimo paese. Non si può visitare una città sola e dire di conoscere il Messico, così come non si può visitare un solo sito archeologico e pensare di aver capito i Maya. Il Messico è un paese che va girato, va sperimentato e va vissuto sulla propria pelle”.
Questo é stato il mio 2016, in parole e immagini. E il vostro 2016 com’é stato? Cosa vorresti ricordare e cosa invece preferite che l’anno appena finito si porti via con sé?
ps. per chi ancora non mi seguisse, potete trovare queste e moltissime altre foto nel mio account Instagram!
Last Updated on 18/04/2024 by Diario dal Mondo