Di una cosa sono certa, lassù ti staranno facendo tutti una grande festa. Così tante persone ti hanno preceduto, che di sicuro non sarai mai solo un attimo. Dopo quasi 12 anni riabbraccerai finalmente la tua amata moglie, quella moglie che hai assistito nella sua lunga malattia, quella moglie che ti eri scelto giovane perchè ti accudisse nella vecchiaia, e che invece il cancro ti ha strappato troppo presto. Quella moglie per cui hai firmato ogni bigliettino di Natale, Pasqua e compleanno da 12 anni a questa parte. E poi tuo fratello, i tuoi genitori, il tuo genero. Ti faranno proprio una bella festa, nonno, perchè te la meriti.
Sempre così serio e stoico. Un uomo tutto d’un pezzo. Sembravi ed eri un uomo di un’altra epoca. Sempre di poche parole, ma bastava farti la domanda giusta per farti parlare senza sosta. Sei nato e cresciuto in campagna, in cascina: i tuoi genitori avevano terra e bestie, ed era la campagna dove si lavorava sodo. I cavalli non si montavano per piacere, e i cani non erano per compagnia, ma per lavoro. Poi c’è stato il collegio, la guerra, i partigiani nascosti in fienile, l’incontro con la nonna e quel negozio comprato a Milano per andare finalmente in città.
In e per quel negozio tu e la nonna avete dato davvero l’anima. Quelli scaffali sempre pieni fino al soffitto, quelle scatole da scaricare anche sotto la pioggia, quei chili di cibo da portare su e giù dalla cantina. Per e in quel negozio avete speso i vostri anni migliori, ed è proprio in quel negozio che io ho i primi ricordi di voi. Dietro il bancone, il sabato pomeriggio, sempre a lavorare. Quelle caramelle o ovetto kinder che erano la mia merenda, consumata nel retro bottega o nel cortile interno.
Nella mia memoria tu sei sempre in un angolino, silenzioso e riservato. Non eri uno di quei nonni esuberanti, affettuosi o giocherelloni. Tu eri il nonno in camicia e golfino, coi pantaloni ben stirati e la radiolina in tasca. Da che mi ricordo la malattia della nonna era la preoccupazione principale di tutti mentre per fortuna tu eri in salute, e questo forse ti ha messo in secondo piano.
Quando poi la nonna è venuta a mancare, decisamente troppo giovane, la preoccupazione sei diventata tu. Quell’essere improvvisamente da solo, con una casa da mandare avanti e tutto da fare per conto tuo. Ma tu ci hai dimostrato che le nostre preoccupazioni erano infondate, e che avevi quel che serviva per cavartela da solo. E così hai fatto, alla grande.
Non hai mai chiesto niente a nessuno, odiarvi sentirti un peso e un’imposizione. E mai e poi mai chiedere aiuto. Tu eri un uomo, un uomo che non doveva letteralmente chiedere mai. Ti piaceva fare le cose da solo e a modo tuo. Eri preciso e determinato. Ancora ricordo quando mi venivi a prendere per portarmi dal dentista e parcheggiavi la macchina: ecco, come la posteggiavi tu quella macchina non ho mai visto fare a nessuno! Sembrava letteralmente posata da un elicottero!
9 anni fa come tra pochi giorni ci hai fatto prendere un gran bello spavento. Ancora freschi dalla tragedia del papà, rischiavamo di perdere anche te, e a questo non eravamo ancora pronti. Tu, grande uomo che eri, ti eri fatto carico di tutta la famiglia: del dolore delle tue figlie, e dei bisogni dei tuoi nipoti. Eppure quella notte il tuo cuore ci ha giocato un brutto scherzo e tra i corridoi di quell’ospedale abbiamo veramente rischiato di doverti salutare.
La dottoressa ci aveva detto che non saresti arrivato al mattino, che le possibilità che tu ce la facessi erano pressochè nulle. E così siamo venuti a darti un ultimo saluto. Tu così piccolo in quel letto di ospedale, tra mille tubi e macchine. Ti abbiamo salutato, e tu quel saluto te lo ricordi ancora. Perchè in barba a quello che la dottoressa aveva predetto, tu ce l’hai fatta. Non solo, hai recuperato alla grande e sei andato avanti per altri 9 anni: 9 anni in cui i nipoti piccoli si sono fatti grandi e quelli grandi sono diventati adulti.
Sei stato un grande uomo, nonno. Ammirato, rispettato e benvoluto da tutti. Hai insegnato e dato tanto, tantissimo a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di averti avuto accanto per così tanti anni. Non è mai facile separarsi da chi si ama, e salutare te, il mio ultimo nonno rimasto, sicuramente è un traguardo che speravo di non dover raggiungere mai.
Ma ho la certezza che sia giusto così, che tu fossi pronto e che fosse decisamente giunto il tuo momento. Il momento in cui potrai finalmente rilassarti e lasciarti andare, senza preoccuparti dei denti da mettere su o delle brillantina nei capelli. Grazie nonno, per le lezioni di vita che ci hai lasciato e l’affetto con cui ci hai coccolato in questi anni. Ci mancherai.
Ti voglio bene.
Last Updated on 23/12/2020 by Diario dal Mondo
Grazie Fede… molto bella la selezione di questa settimana!
Un uomo meraviglioso, le mie condoglianze a tutti voi
Che bei ricordi. Un abbraccio
Grazie mille. xx
Un abbraccio anche qui Claudia, che uomo serio e distinto, si vede anche dalle foto che era una grande persona!
Decisamente era un uomo tutto d’un pezzo! Ha fatto e deciso tutto lui veramente fino all’ultimo!
Quanti ricordi nelle tue parole <3
Era un grande uomo!