Quando tuo padre rifiuta di crescerti e non è che un’occasionale voce al telefono, cresci con la voglia di amore. Quando a 15 anni ti diagnosticano un cancro al cervello, riesci ad apprezzare ancora di più la bellezza della vita. Quando la tua memoria si rifiuta di ricordare quello che non è emozione pura, ecco che la ricerca di sentimenti forti diventa il faro che guida il tuo cammino. Questa è la storia di Andrea Caschetto, quella che l’ha portato a fare il giro per il mondo regalando sorrisi ai bambini degli orfanotrofi e delle strade. È la storia che racconta nel suo libro “Dove nasce l’arcobaleno“, di cui vi voglio parlare oggi.
Il viaggio di Andrea inizia a febbraio 2015: un biglietto direzione Sri Lanka, 3800 euro in tasca, nello zaino pochi vestiti, un naso da pagliaccio, la macchina per fare le bolle, musica e matite colorate.
Serve per far sorridere i bambini che non sanno più come si fa. Sono i bambini randagi, che vivono nelle strade e negli orfanotrofi, e senza padre né madre fanno famiglia a sé.
Dallo Sri Lanka Andrea passa all’India, poi in Nepal, Cambogia, Vietnam e Thailandia. Fra orfanotrofi, centri per bambini di strada, centri di recupero per vittime di abusi sessuali, e semplici scuole che sono l’unico riparo per molti bimbi, Andrea cerca di insegnare a ogni bambino che incontra a ridere, ad accendere quella scintilla di gioia, soprattutto a chi non lo sapeva fare perché non l’aveva mai fatto.
Le storie che Andrea ascolta e racconta sono a tratti terribili, quasi tutte tristi. Bimbi abbandonati perchè di un altro colore o perchè disabili. Bimbi venduti per i loro organi o per la loro giovane carne vergine. Bambini che hanno conosciuto solo la freddezza e la crudeltà della vita di strada e orfani sfruttati per quel loro essere orfani da istituzioni crudeli e direttori senza cuore.
Ho conosciuto i bambini e il loro sorriso mi ha sciolto. Quegli occhi che brillano, il desiderio del contatto, gli abbracci, le piccole mani che stringono, chiedono attenzione, reclamano amore, e a te sembra di non averne abbastanza per tutti. Hai voglia di piangere, ti pare impossibile che il male prenda questi angeli, però non puoi, hanno diritto al sorriso ‒ almeno quello ‒ e tu devi darti da fare per darlo, un risarcimento al dolore. Ho cominciato così.
Ma i piccoli bimbi raccontano anche storie d’amore: di genitori che hanno scelto di separarsi dai loro figli per garantire loro un futuro migliore, di educatori che hanno rinunciato a tutto pur di regalare ai loro alunni un’opportunità in più, di volontari che mettono a rischio la propria vita pur di proteggere quella dei più piccoli.
Io sono al servizio dei bambini, non il contrario.
Nell’arco dei successivi 7 mesi Andrea passerà dall’Asia all’America Latina all’Africa, spostandosi con mezzi di fortuna, mangiando quand’era possibile, dormendo dove capitava, per dare gioia e felicità a più di 8000 bambini, giocando, suonando, ballando, facendoli ridere. Per questo Andrea lo chiamano Ambasciatore del Sorriso, titolo che lo porta addirittura alle Nazioni Unite in occasione del giorno della felicità, dove ha ricevuto un premio per l’impegno sociale e un lungo applauso con tanto di standing ovation.
Ho divorato “Dove nasce l’arcobaleno” di Andrea Caschetto in pochissimi giorni. Impossibile metterlo giù, impossibile interrompere il viaggio attraverso gli occhi dei più piccoli, impossibile rinunciare all’amore e alla felicità che traspare – nonostante tutto – da ogni parola di Andrea. Andrea mi ha ricordato che non serve un tumore per imparare ad amare la vita. Andrea mi ha ricordato che tutto quello che tocca il nostro cuore resterà per sempre nella nostra memoria. Andrea mi ha ricordato i bambini sotto questo cielo sono tutti uguali. Andrea mi ha ricordato che il confine è solo una linea immaginaria e la povertà, i desideri, i sogni e la violenza sono gli stessi da una parte e dall’altra.
Dopo il sorriso di 8008 bambini, quanti ne ho incontrati in questo giro del mondo, ho capito che l’arcobaleno sta dove vogliamo noi. Dalle lacrime degli orfani nascono cento, mille, milioni, miliardi di arcobaleni. E quando l’ultimo avrà smesso di piangere e imparerà a sorridere, finalmente si comincerà a giocare, e a godere del diritto alla spensieratezza.
Grazie Andrea per questa incredibile lezione di vita. E a voi tutti, ovviamente, non resta che leggere questo incredibile libro!
Io sono una follower di Andrea Caschetto e ho avuto anche il piacere di incrociarlo nelle vie di Ragusa essendo delle mie zone. Lodevole tutto quello che fa e la forza che lo contraddistingue. Sicuramente leggerò presto il suo libro…
Grazie per questa condivisione, non conoscevo la storia di Andrea. Credo proprio che ognuno di noi debba approfittare di ogni singola occasione per donare un sorriso e un po’ d’amore a chi ne ha veramente bisogno, anche senza dover girare il mondo, iniziando da chi abbiamo più vicino
Se tutti facessimo la nostra parte il mondo sarebbe decisamente un posto migliore. Andrea ha sicuramente portato questo a un altro livello!
Conoscevo questa storia da un’intervista che gli è stata fatta,ma non ricordavo ci fosse un libro. Penso sia una lettura interessante che tocca molte corde…mi sono segnata i riferimenti e sta sera lo cerco…grazie
Il libro scorre molto veloce ma è davvero piacevole da leggere! Te lo consiglio!