Bologna è una città che viene spesso ignorata da italiani e stranieri a favore della vicina Firenze. Io stessa ci sono stata solo una volta sola, in giornata, in compagnia dei miei compagni dell’Erasmus, e devo ammettere che il focus di quel giorno era più il divertimento che l’attenzione a monumenti e palazzi. La voglia di ritornare e scoprire la città più a fondo quindi c’era, e al rientro da qualche giorno a Roma finalmente sono riuscita a fermarmi in questa città così spesso ignorata.
Perché Bologna merita davvero una visita. E al giorno d’oggi, seduta comodamente sulla linea del Freccia Rossa tra Milano e Roma, è davvero facile raggiungerla per una gita in giornata o per un bel weekend fuori porta. Io purtroppo avevo le ore contate, ma eccovi il mio itinerario su cosa vedere a Bologna in un giorno.
Se arrivate in treno, Via Indipendenza – la grande strada dello shopping – collega direttamente la stazione al centro, che è facilmente raggiungibile a piedi con una breve passeggiata.
La vostra visita al centro di Bologna comincia con la Sala Borsa. Quello che nell’800 era il centro della vita economica, oggi è uno dei luoghi della cultura cittadina: con la sua ricca biblioteca multimediale, è diventata uno dei centri di aggregazione più frequentati dai giovani bolognesi. Ma non finisce qui, perché nella Piazza Coperta della Sala Borsa potrete fare un salto indietro nel passato dell’antica Bononia: al piano terra, infatti, il pavimento in vetro permette di osservare gli scavi sotterranei, nonché i reperti archeologici di civiltà antiche risalenti fino alla civiltà villanoviana, sorta nel VII secolo a.C. (i resti sono visitabili dietro offerta libera nel seminterrato del palazzo, ma personalmente non ne è valsa la pena).
Appena fuori dalla Sala Borsa vi troverete di fronte la Fontana del Nettuno, detto “il Gigante” (o “al Żigànt”, in bolognese), uno dei simboli di Bologna. Opera dello sculture fiammingo soprannominato Gianbologna, fu costruita tra il 1563 e 1566. Forse vi sorprenderà sapere che questa statua rappresenta il simbolo del potere papale: come Nettuno domina le acque, così il Papa domina il mondo. Piccola chicca: pare che il Giambologna, che intendeva trovare un modo per realizzare il Nettuno con i genitali più grandi senza essere scoperto ed ammonito dalla Chiesa, disegnò la statua in maniera tale che da una particolare angolazione il pollice della mano tesa del Nettuno sembri spuntare direttamente dal basso ventre. Cercate, nella pavimentazione della piazza, una pietra nera, detta anche “della vergogna”, posta in un punto ben preciso in piazza del Nettuno da cui potete “ammirare” la visuale.
Due passi e sarete in Piazza Maggiore, conosciuta semplicemente come “la piazza”. Ecco davanti a voi la Bologna delle cartoline! Qui troverete alcuni degli edifici più importanti della città. Innanzitutto la Basilica di San Petronio, dedicata appunto a San Petronio, santo protettore della città – e in particolare della piazza, a quanto pare! Mi ha sempre incuriosita il suo aspetto “incompiuto”, così come scoprire che custodisce la meridiana più grande del mondo. Di fronte alla Basilica c’è il Palazzo del Podestà, costruito nel 1200 e che fa da base alla torre in cotto dell’Arengo, la cui campana veniva suonata per i bolognesi in occasioni particolari o importanti. E qui cimentatevi in un piccolo gioco: sotto il voltone del Podestà, tra l’omonimo palazzo e Palazzo Re Enzo, c’è un telefono senza fili che vi aspetta. Provate a sussurrare qualcosa contro uno dei quattro angoli della volta, lo sentirà chi si trova nell’angolo opposto! A ovest troverete il trecentesco Palazzo D’Accursio (che ospita il Comune ed è sede delle Collezioni Comunali d’Arte) e ad est il cinquecentesco Palazzo dei Banchi.
Uscite dalla piazza percorrendo via dell’Archiginnasio lungo il bellissimo portico del Paviglione, uno dei luoghi più ambiti dello shopping bolognese. Lungo la strada che costeggia San Petronio, passerete il Museo Civico Archeologico dove potete approfondire le vostre conoscenze della Bologna etrusca e domane, oppure visitare la splendida collezione egizia (una delle più ampie collezioni di reperti egizi d’Italia e d’Europa). Poco dopo c’è il Palazzo dell’Archiginnasio, sede originaria dell’Università più antica dell’Occidente, fondata nel 1088. Merita senz’altro una visita il Teatro Anatomico, l’antica aula dove si tenevano le lezioni di anatomia, e la Sala dello Stabat Mater, riccamente decorata da stemmi e affreschi (ingresso a 3 euro per entrambi). Eccovi la Bologna “dotta”.
Proprio di fronte all’Archiginnasio, in piazza Galvani, sul retro della Basilica di San Petronio, si può accedere alla nuova terrazza panoramica della Basilica (ingresso 3 euro). Si accede tramite ascensore e salendo i comodi gradini del ponteggio e da qui è possibile ammirare i monumenti di Bologna – incluse le Due Torri – da un’altezza di ben 54 metri. I proventi dell’iniziativa contribuiranno al finanziamento dei nuovi lavori di restauro. Un’occasione unica da non perdere, soprattutto per chi, come me, non è riuscita a prendere i biglietti per salire sulla Torre degli Asinelli.
A pochi passi di distanza si trova la chiesa di San Domenico, vero e proprio scrigno di tesori della storia e dell’arte italiana; tra questi, l’arca marmorea che custodisce le spoglie del Santo, impreziosita dalle sculture di Nicolò Pisano, Niccolò dell’Arca e del giovane Michelangelo. Purtroppo al momento della nostra visita la chiesa era chiusa e non abbiamo avuto tempo di ritornarci, ma pare che valga davvero una visita!
Tempo ora di scoprire la Bologna “grassa”. Tornate sui vostri passi, alle spalle di Piazza Maggiore, e dirigetevi verso il dedalo di viuzze che una volta costituiva l’antico mercato cittadino, il Quadrilatero. Qui durante il giorno potete trovare banchetti assortiti di ogni genere alimentare, dalla frutta di stagione al pesce fresco, dai tortellini alle mortadelle fino ai dolciumi. Da non perdere il Mercato di Mezzo, in Via Clavature, uno dei luoghi storici più rappresentativi della cultura del cibo bolognese. Alla sera, appena prima dell’ora di cena, questa strade si trasformano e le botteghe cedono il passo ai bar e alle osterie dove i bolognesi a fine giornata si gustano un aperitivo.
Rifocillati dal pranzo, superate Via Castiglione e fatevi soprendere dalla bellissima Piazza Santo Stefano, alla fine della quale sorge La Basilica di Santo Stefano. Concedetevi il tempo di esplorarla e scoprirete che la chiesa non è una, ma quattro e anticamente erano ben sette. L’ingresso della Basilica avviene attraverso la Chiesa del Crocefisso, prima di entrare nella Chiesa del Santo Sepolcro, originariamente un battistero, che ospita la più antica, e si suppone più fedele, ricostruzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che un tempo ospitava le ossa di San Petronio. Passato il Cortile di Pilato si trova la Chiesa della Trinità, che ospita un piccolo museo contenente dipinti, sculture e altre opere d’arte di varie epoche; infine, la Chiesa dei Santi Vitale e Agricola è la più vecchia della città ed ospita le salme dei due santi. Questa Basilica è davvero complessa ed estremamente interessante, e vi raccomando caldamente di visitarla (entrata a donazione libera).
Da Piazza Santo Stefano, attraverso Corte Isolani, in pochi minuti sarete sulla Strada Maggiore. Da qui, ecco quello che aspettavate di vedere e che rappresenta senza dubbio il simbolo di Bologna: la Torre degli Asinelli. Insieme alla Garisenda, le due torri svettano al centro di una raggiera da cui si dipartono le principali strade cittadine. Percorrendo Strada Maggiore, arrivate sotto le Due Torri, che sono solo le più alte delle venti rimaste nella “città turrita”, che in epoca medievale ne contava più di cento. Per ammirare la Bologna “rossa”, salite i 498 scalini che vi portano in cima all’Asinelli (ingresso 5 euro che va prenotato in anticipo) e guardate la città dall’alto: scoprirete che Bologna, ancora oggi, è molto più “turrita” di quella che pensate e che i tetti della città sono rossi fino a dove lo sguardo può arrivare.
Vi trovate ora alle spalle dell’antico ghetto ebraico, in pieno centro medievale, che conserva ancora oggi la sua struttura originaria. Un dedalo di viuzze e passaggi sospesi, ponti coperti e piccole finestre che racconta la storia di un’intera comunità, costretta a vivere in un’area specifica delle città italiane dallo Stato della Chiesa a partire dal 1556. Diversi erano gli ingressi al quartiere, tutti costantemente sorvegliati, aperti al mattino e sigillati al tramonto: uno all’inizio di Via de’ Giudei, un altro all’incrocio tra Via del Carro e Via Zamboni (la strada universitaria per eccellenza), un terzo in Via Oberdan in corrispondenza dell’arco che dà su vicolo Mandria. Il ghetto è certamente una delle zone più interessanti e suggestive dell’intero tessuto urbano, definita dai muri di palazzi appartenuti a ricchi mercanti e banchieri ebrei e animata da botteghe artigiane.
Prima di ritornare verso Via Indipendenza, tempo per un’ultima tappa che vi farà scoprire una Bologna inaspettata. È quella dei canali di Bologna e delle acque sotterranee, che fino a due secoli fa erano canali scoperti. Sotto al portico di Via Piella 5, una piccola finestrella si apre su uno scorcio veneziano, dove l’acqua lambisce le fondamenta delle case. Chi l’avrebbe mai detto che Bologna è una città di canali???
Infine, se avete ancora del tempo a disposizione, una piccola deviazione vi permetterà di visitare il Museo Medievale, uno dei più belli della città.
Ed eccovi il mio itinerario per un giorno a Bologna, città spesso ignorata da turisti italiani e stranieri ma che, a mio avviso, merita decisamente una visita! E voi ci siete già stati? Avete altri posti da suggerire?
Last Updated on 01/10/2024 by Diario dal Mondo
Io non abito lontano da Bologna e ci vado spesso per un motivo o per l’altro ma hai visitato più cose tu in un giorno che io in tanti anni, sallo!🤣
E’ sempre cosi’, quando sei vicino non ne approfitti!
Penso che forse dovrei vergognarmi: ho girato mezzo mondo ma non sono ancora stata a Bologna se non di passaggio. Deve essere una citta splendida, ricca di monumenti e di cultura! Mi sa che devo proprio rimediare.
Non c’è niente di cui vergognarsi, a tante di noi capita di andare in capo al mondo e poi non conoscere la città vicina!
Adoro Bologna e ci ritorno sempre volentieri: ho sempre avuto la fortuna di avere amici che ci lavoravano / studiavano e ho sempre girato anche nei posti poco turistici! Tipo: l’Orto Botanico, la Manifattura delle Arti, mi sono innamorata del Cimitero Monumentale e devo ritornare alla Basilica di San Luca perché l’anno scorso ho beccato un bel temporale proprio quando ho raggiunto la cima!
Tutti posti che non ho visto, mannaggia! Sicuramente avere delle guide locali ti permette di scoprire una città in tutt’altro modo!
Non ho mai visitato Bologna, ma adesso che mio fratello studia lì ce ne sarà sicuramente occasione! Tu mi hai fatto venire ancor più voglia di visitarla… grazie! 🙂
Grazie a te per queste belle parole! Se tuo fratello si è trasferito a Bologna sono sicura che non mancheranno occasioni per visitare la città… e chissà quanti altri posti bellissimi scoprirai!
Sai che non sono mai stata a Bologna?!?! Devo rimediare presto!
Non sei l’unica! Quando ho detto alla mia famiglia che sarei passata da Bologna, la risposta è stata: “Cosa vai a fare? Non c’è niente da vedere!!”
Bologna è il grande amore della mia vita, ci ho abitato per tanto tempo e ne sono ancora innamorata.
Tra l’altro leggendo di Sala Borsa mi è venuto in mente di quando ho visto lì lo scrutinio delle elezioni americane (il primo mandato di Obama) tutta la notte 😀
La fortuna vuole che io abbia la suocera bolognese, quindi continuo a mangiare bolognese praticamente ogni week.end.
Sì, mi ricordavo che avessi studiato a Bologna, ma non che il marito fosse bolognese! Chissà quanti buoni manicaretti ti prepara la suocera!