Il centro storico di Città del Messico è patrimonio dell’UNESCO dal 1987 insieme a Xochimilco, che a oggi è parte della città. Lasciate che vi spieghi il perchè. Il cuore del centro di Città del Messico ruota intorno alla Plaza de la Constitución, meglio conosciuta come lo Zócalo, una delle più grandi piazze al mondo. Proprio qui, nel cuore di questa metropoli, il mondo preispanico, neoispanico e quello moderno si mischiano di continuo, diventando indistinguibili. El Zócalo infatti è stato costruito sopra quello che fu il centro nevralgico di Tenochtitlán, la capitale della cultura azteca, i cui resti possono essere osservati nel Templo Mayor.
Di fondamentale importanza per gli atzechi, il Templo Mayor venne distrutto e successivamente gli spagnoli costruirono sopra alle sue rovine la Cattedrale Metropolitana, così che, per secoli, ci si dimenticò dell’antico e imponente tempio preispanico. La svolta avvenne solo alla fine degli anni ’70, quando alcuni lavoratori della compagnia elettrica si imbatterono per puro caso in alcune strutture che gli archeologi identificarono con i resti del tempio perduto. Fortunatamente oggi è possibile visitare una grande parte di questo sito archeologico, che è stata riportata alla luce e si trova in buono stato di conservazione, dove potrete ammirare resti dei templi dedicati a Huitzilopochtli, signore della guerra, e a Tláloc, signore della pioggia. Più avanti, tra le mura di varie sezioni del tempio, si possono ammirare altari, serpenti intagliati nella pietra e un’imponente Tzompantli, ossia una parete ricoperta di rappresentazioni di teschi: gli aztechi infatti avevano il culto dei morti, una tradizione ancora oggi molto diffusa tra i messicani.
Facendo solo qualche metro, è possibile passare dall’imponente Cattedrale Metropolitana che fu appunto costruita sulle rovine del tempio e completata in un arco di tempo di ben 200 anni. Un periodo piuttosto lungo e che trasmette l’eclettismo degli architetti che intervennero nelle distinte fasi della sua costruzione. Per un’esperienza unica, approfittate del prezzo più che accessibile e non perdetevi la visita alle torri campanarie di questo monumentale edificio.
Alla sua sinistra il Palacio Nacional, un’altra delle attrattive che non potete perdervi. L’edificio attuale occupa l’area in cui si trovavano agli alloggi di Montezuma, il famoso imperatore degli aztechi. Attualmente funge come ufficio sporadico per il presidente del Messico, permettendo così ai visitatori di ammirare il palazzo, i suoi giardini e soprattutto la serie dei famosi murales di Diego Rivera intitolata “México, a través de los siglos” (Il Messico attraverso i secoli). Realizzati tra il 1929 e il 1951, questi murales riproducono la storia nazionale dall’arrivo degli spagnoli fino al pensiero rivoluzionario del XX secolo. Nelle altre aree del Palacio Nacional si trovano i saloni del consiglio e gli alloggi presidenziali, oggi veri e propri patrimoni storici.
Questa piazza è inoltre circondata da altri gioielli architettonici coloniali, e interessanti musei e palazzi storici che è possibile visitare, come la Secretaría de Educación Pública dove potrete vedere ben 120 murales di Rivera. Nelle vie circostanti alla piazza si riflette la vita caotica della città: dirigenti di aziende, auto lussuose, piccoli commercianti, lavoratori e negozi di moda internazionale si mescolano nelle strade del complesso centro della metropoli.
Dallo Zocalo potrete poi facilmente raggiungere altri gioielli del centro storico facendovi una bella passeggiata di sei isolati lungo la strada pedonale che è Calle Madero. Alla sua fine sbucherete nella piazza del mio palazzo preferito di Città del Messico: il Palacio de Bellas Artes, una delle attrazioni che non può assolutamente mancare nel vostro itinerario. Un sipario in vetro di Tiffany, murales di Rivera e Siqueiros e rimandi agli dèi preispanici fanno da sfondo ai talenti artistici nazionali e mondiali che si esibiscono in questo centro. Fu commissionato dal presidente Porfirio Díaz per sostituire il vecchio Teatro Nacional all’architetto italiano Adamo Boari, che avviò il progetto nel 1904 e fu inaugurato nel 1934. Il Palacio de Bellas Artes è sede del Ballet Folklórico de México, i cui spettacoli si tengono tutti i mercoledì e le domeniche. Sulle pareti dell’edificio sono esposte opere dei famosi muralisti Diego Rivera, José Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros e Rufino Tamayo.
Se volete ammirare questo palazzo in tutto il suo splendore potete salire al 44esimo piano della Torre Latinoamericana che, al momento della sua inaugurazione (1957), era l’edificio più alto di tutta l’America Latina; altrimenti potete usufruire gratuitamente della terrazza in cima al palazzo della SEARS esattamente di fronte al Palacio. Non esiste infatti punto migliore per fotografare il Palacio de Bellas Artes e per ammirare uno splendido tramonto accompagnato da un buon vino o un buon caffè.
Ora capite perchè il centro storico di Città del Messico è patrimonio dell’umanità?
Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo
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