Quando newyorkesi e turisti scappavano dopo l’attacco alla prima torre gemella; quando prima una e poi l’altra torre crollavano; quando centinaia di persone venivano avviluppate dalla nuvola di polvere… io ero incollata alla televisione. Con il cuore in gola e la pelle d’oca. Così come dopo gli attentati di Londra e Madrid, il terremoto all’Aquila, lo tsunami nell’Oceano Indiano, la strage di Oslo e tante altre tragedie degli ultimi 15 anni, ho seguito le notizie con quel senso di angoscia e impotenza che si prova davanti a qualcosa talmente grande e tragico che è totalmente al di fuori del proprio controllo.
Fortunatamente però tutte queste tragedie sono successe in paesi lontani, a persone che non conoscevo, e mi hanno toccato come hanno toccato qualsiasi persona con un minimo di cuore e di compassione. Ero preoccupata come qualsiasi cittadino lo sarebbe stata, ma non ho mai temuto per la mia sicurezza. Nel mio paesello nella campagna milanese, nella mia cittadina sull’oceano americano, o nella mia città tra le alpi francesi, mi sono sempre sentita sicura.
E da quanto mi sono trasferita in Australia mi sono sentita ancora più sicura. Questa è una grande isola felice, lontana e protetta dai problemi veri del mondo. O almeno così pare. I notiziari locali si preoccupano più del prezzo del petrolio e degli effetti della pioggia sul bestiame, che sul conflitto in Medio Oriente o i rifugiati siriani. Vivendo in Australia si ha davvero l’impressione che qui non possa succedere niente di male, al di là delle piogge torrenziali o degli incendi nel bush. Il male del genere umano non trova spazio nella bellezza di questo paese. L’Australia è il mio porto sicuro.
Fino a quando un pazzo armato non si barrica all’interno di un caffè nel cuore di Sydney con decine di ostaggi, a due passi dal lavoro dell’Avvocato. Ostaggi terrorizzati costretti a tenere una bandiera islamica (non la bandiera dello stato islamico, ma una bandiera islamica adottata da un gruppo jihadista) alla finestra del locale. La paura di un attacco terroristico. Il terrore di una bomba all’Opera House e in altre location chiave della città. La chiusura dello spazio aereo su Sydney. L’intero centro città in lockdown e il mio Avvocato costretto a rimanere in ufficio per il momento. L’irrealtà di un lunedì mattina nel centro di Sydney completamente deserto e silezioso. 7 ore trascorse dal momento in cui l’allarme è stato lanciato. Il sollievo nel momento in cui tre ostaggi, e altri due poi sono riusciti a scappare, correndo a perdifiato verso la polizia, senza neanche guardarsi una volta indietro. L’angoscia per tutti gli altri ancora dentro.
I brividi nel pensare che ieri mi trovavo esattamente fuori da quel Lindt Cafè a scattare foto all’albero di Natale.
I brividi quando tutto il male dell’umanità bussa alla mia porta.
UPDATE: l’assedio di Sydney purtroppo ha avuto un risvolto tragico. Poco dopo le 2 di mattina, dopo 16 ore di assedio, il sequestratore ha aperto il fuoco contro gli ostaggi. Le forze dell’ordine sono allora intervenute, generando uno scontro a fuoco. Due ostaggi hanno perso la vita (per il momento non si sa se colpiti dal sequestratore prima o durante il blitz della polizia), oltre al sequestratore, Man Haron Monis, colpito a morte dalla polizia. Un totale di 17 persone erano tenute in ostaggio.
Last Updated on 15/07/2021 by Diario dal Mondo
E’ stata la prima cosa a cui ho pensato io: l’Australia fino ad ora é sempre stata estranea a queste cose ed invece ora capisci veramente quanto l’ignoranza e la stupidità umana non abbiano confini.
Mi vergogno di vivere in un mondo così perché ti accorgi veramente di quanta cattiveria esista..
Purtroppo pare che l’Australia sia un futuro probabile target proprio perche’ e’ cosi’ isolata e si sente cosi’ sicura. Ma speriamo che non succeda niente pero’! Purtroppo la crudelta’ umana ti segue ovunque vai!
Proprio ieri ero di passaggio a ny e parlavo con un caro amico della sensazione di paura che si crea dopo un evento del genere… Vi pensiamo tanto…
quella sensazione di non essere piu’ al sicuro e’ terribile… grazie mille dei pensieri…
sono appena sveglia qui in USA, ho visto sul tg italiano che davano la notizia e ti ho pensata.ti ho lasciato un messaggio su FB prima di vedere che avevi gia` scritto questo post. Sono contenta che tu stia bene, spero che l’Avvovato sia riuscito a tornare a casa e prego per tutti gli altri. baci, Claudia
purtroppo la notte non ha portato un esito positivo a questa faccenda. due innocenti hanno perso la vita a causa della follia di un uomo malato, e la città è sotto shock. grazie per il tuo interesse
È’ partito da solo . Cara Claudia l’Australia è così lontana che ti sembra senza possibilità di essere contaminata da questi problemi . E invece il male arriva ovunque . Mi dispiace per il tuo avvocato , per te , per qs popolo, spero che la situazione si risolva presto. Un abbraccio
grazie Mimma. purtroppo la situazione non è finita come noi tutti ci auguravamo… segno che davvero il male è ovunque. non ci resta ora che guardare avanti, tenendo gli occhi bene aperti
Clau
Caspita non sapevo nulla, leggo ora la notizia. Capisco il tuo sgomento, speriamo si rusolva tutto al meglio. Un abbraccio
Incrociamo le dita!