Questo angolo di Sydney le ha viste proprio tutte: dal via vai di un porto mercantile alla peste bubbonica, dai magazzini di cemento alla fame durante la grande depressione, dalla fila interminabile di disoccupati lungo The Hungry Mile alle torri di container. E ora Barangaroo sta affrontando una nuova rivoluzione e si sta transformando nel quartiere più trendy di Sydney. Sono andata in avanscoperta per raccontarvelo!
La trasformazione di Barangaroo è un progetto enorme, che coinvolge 22 ettari di lungo-baia nell’angolino più a nord-ovest del CBD di Sydney e costerà più di 6 miliardi di dollari. Quando sarà finito nel 2024 la città di Sydney dovrebbe averne guadagnato 2 chilometri di passeggiata lungo la baia, nuovi parchi e piazze, oltre a un nuovo casinò (che si va ad aggiungere a quello già esistente dal lato opposto di Darling Harbour), un numero imbarazzante di nuovi appartamenti ed uffici e moltissimi nuovi ristoranti, caffè e negozi. Insomma, quando sarà tutto pronto Barangaroo sarà davvero il nuovo place to be di Sydney.
Il progetto per Barangaroo include due aree ben distinte: Central Barangaroo e Barangaroo Reserve.
Central & South Barangaroo
Central & South Barangaroo è il cuore pubblico di Barangaroo, con uffici, appartamenti residenziali, hotel, negozi e ristoranti, oltre che a spazi per uso civico e culturale. In questi 5 ettari di spazio, di cui 3 lungo la baia, si trova tutto l’occorrente per vivere, lavorare e divertirsi, con un’attenzione al dettaglio e al bisogno del cliente, così come una generale attenzione e valorizzazione al contesto naturale che circonda questo nuovo quartiere. Oltre che al più alto edificio per uffici in legno di tipo ingegneristico del mondo!
Pare che ci sia un piano ufficiale per rendere Barangaroo una maggiore destinazione d’arte pubblica. Spicca Anenome, creata nel 2009 Anton James fuori dalla Macquarie Bank su Shelley Street, che consiste in 4 giganti vasi o ciotole dalla funzione pratica di nascondere i condotti di ventilazione del parcheggio sotterraneo. Un’altra opera d’arte consiste in una serie di tubi di bronzo – simili a un organo – che presentano parole e frasi che raccontano la storia di Barangaroo e dei suoi abitanti. E poi c’è Shell Wall 2015, una collaborazione tra gli artisti indigeni Esme Timbery e Jonathan Jones, nonché la prima opera d’arte commissionata dal Barangaroo Public art and Cultural Plan. Questa installazione alta 7 piani celebra la tradizione di accumulare conchiglie tipiche degli aborigeni della zona.
Alcuni dei moltissimi ristoranti lungo la Wulugul Walk
Barangaroo Reserve
Il vero gioiello di questo nuovo quartiere, a mio avviso, è Barangaroo Reserve. Uno splendido nuovo parco che occupa un intero angolo di Sydney, abbracciato dall’acqua e con una vista assolutamente mozzafiato sull’Harbour Bridge e su tutta la baia. È incredibile pensare che questo bellissimo spazio verde sorge oggi nello stesso luogo dove un tempo si trovavano discariche, magazzini e moli. Si tratta di quasi 6 ettari di parco su più livelli, in cui sono state piantati 75.000 piante native, tra più di 10.000 blocchi di roccia arenaria ricavati dal sito stesso e modellati uno per uno.
Oltre a regalare viste mai-viste-prima sulla spettacolare baia di Sydney, Barangaroo Reserve offre punti panoramici, lunghi sentieri per pedoni e ciclisti, grotte protette, angoli perfetti per fare un picnic e altri adatti al riposo e alla contemplazione. E, giusto per non farci mancare niente, sotto all’enorme collina che domina il parco si trova the Cutaway, un enorme centro culturale (tra i più grandi d’Australia), dal potenziale enorme!
Barangaroo Reserve è stata disegnata dagli architetti australiani Johnson, Pilton e Walker dopo aver vinto una gara d’appalto internazionale. Il loro design vincente prevedeva il contrasto tra la costa frastagliata della baia di Sydney come appariva prima del 1836, e lo skyline moderno della città del 21esimo secolo.
Dopo più di un secolo, il promontorio di Barangaroo è di nuovo visivamente riunito a Goat Island e il suo opposto Balls Head, oltre a McMahons Point e Ballast Point. Il collegamento con il passato in questo quartiere ultra moderno è forte. Non solo nella scelta del nome (Barangaroo era il nome di una donna aborigena che ebbe un ruolo di rilievo nel periodo iniziale della colonizzazione di Sydney), ma anche nella scelta della vegetazione per il parco, volta a replicare la flora prima dell’arrivo dei coloni.
Mentre Barangaroo Reserve è completa in tutto il suo splendore, il resto del quartiere è ancora un cantiere a cielo aperto. È presto per dire con certezza cosa ne sarà di questa area, ma è innegabile che le premesse per un quartiere di successo ci sono tutte!
Last Updated on 19/10/2021 by Diario dal Mondo