Eccola, tra la folla pre-natalizia vedo il suo volto famigliare. Il primo volto che ho visto quando sono venuta al mondo. Il volto della mia mamma. E vederlo per la prima volta all’aeroporto di Sydney mi scombussola tutta. Sono 4 anni e mezzo che vivo in Australia e questa è la prima volta che lei mi viene a trovare. Non sto più nella pelle dall’eccitazione e allo stesso momento ho una grande ansia. In tutti questi anni le ho decantato allo sfinimento la bellezza dell’Australia, il suo fantastico stile di vita, e tutto quello che ti questa vita adoro. E lei ci ha sempre creduto, non potendo fare altro. E se adesso che è finalmente qui tutto questo non le piacesse? E se non fosse soddisfatta della vita che ho scelto per me? Mentre l’abbraccio e le do il benvenuto, non posso che fare altro che sperare che anche lei si innamori di questo paese come ho fatto io…
Sento tutta la sua aspettativa, tutta la sua voglia di scoprire questo mio nuovo mondo su una spalla, mentre sull’altra c’è la mia grandissima ansia da prestazione. Sento tutta la sua aspettativa, tutta la sua voglia di scoprire questo mio nuovo mondo su una spalla, mentre sull’altra c’è la mia grandissima ansia da prestazione. Perché questa è la prima volta che mia madre mi vedrà davvero come un’adulta, nella casa che ho comprato, a gestire la vita che ho messo in piedi con mio marito. Ovvio che a quasi 30 anni (!!!) non sono più una bambina e lei lo sa: ma vivendo lontana da casa non mi ha mai visto nel ruolo di “adulta con responsabilità”. E si sa che quando torniamo a “casa” noi expat torniamo un po’ ad essere bambini: torniamo nella casa della nostra infanzia, torniamo soggetti ai ritmi di altre persone, torniamo a essere sudditi di regole imposte da altri. Insomma, torniamo a essere figli.
Anche per questo la visita di mia madre (ma non solo) è così importante per me. Anni di attesa finalmente giunti al termine. Continuate a leggere su Amiche di Fuso.
Last Updated on 20/12/2020 by Diario dal Mondo