Sono cresciuta in un paesino alla periferia di Milano, dove il massimo della multiculturalità erano due ragazze del mio anno di colore, che generavano pettegolezzi e mormorii ovunque andassero. Ovviamente la comunità é cambiata nel frattempo e adesso ci sono molti più stranieri anche lì, ma la mia vita fino all’anno in America é stata molto omogenea (e banale) da questo punto di vista.
Poi sono partita per l’estero e mi si é – letteralmente – aperto un mondo nuovo. Ho scoperto la bellezza della Finlandia grazie a Saara, il calore dei tedeschi tramite Anian, la generosità dei messicani attraverso Octavio, la giovialità dei turchi con Mert, la riservatezza del Giappone attraverso gli occhi di Tomo, e così via. Il mio mondo – così uniforme e protetto – si é improvvisamente tinto dei mille colori dei volti del miei nuovi amici, le mie orecchie si sono riempite dei suoni delle loro mille lingue diverse, il mio palato ha provato mille sapori diversi e per lo più sconosciuti. La mia vita si é piano piano riempita, un pezzetto alla volta, fino a trasformarsi in un vero e proprio puzzle multiculturale.
Queste amicizie internazionali sono il regalo più grande che la mia vita all’estero potesse farmi. É una fortuna e una ricchezza enorme di cui faccio tesoro ogni giorno e per cui non smetterò mai di essere grata.
Con questo ovviamente non voglio sminuire le mie amicizie italiane, né tanto meno quelle con cui sono cresciuta. Sono loro i pilastri della mia vita, il mio porto sicuro dove so di poter sempre tornare e la mia ancora tra passato e futuro. Ma va da sé – almeno per me – che la vita all’estero porti con sé nuove e diverse amicizie.
L’ho sempre detto che non sono venuta fin qui (anche quando il qui era Grenoble) per circondarmi di italiani. Non ne sento il bisogno, anche se a volte é piacevole condividere la stessa cultura, la stessa mentalità e gli stessi valori. Perché un conto é avere una o due amiche italiane, e un conto é avere solo amiche italiane.
E allora eccomi in spiaggia con la mia nuova amica dal Kazakhstan, o sulle piste da sci con i nostri amici americani, al pub con l’amica kiwi (= neozelandese), in pausa pranzo con le colleghe francesi, a zumba con la compagna da Singapore o a bere un caffè con l’amica venezuelana.
Quanto é bello avere amicizie da ogni dove? Quanto é interessante e stimolante scoprire angoli di mondo attraverso i racconti di chi lì ci é cresciuto? É un modo unico per “viaggiare” senza muoversi di casa, per lasciarsi dietro pregiudizi e preconcetti e conoscere veramente culture diverse dal “dentro”. Per me questo é un regalo immenso, che non avrei mai avuto se non mi fossi mai mossa dall’Italia e di questo ne sono immensamente grata!
Last Updated on 15/07/2021 by Diario dal Mondo