Sono fortunata ad avere amiche fantastiche a “casa” con cui sono cresciuta e con cui ho affrontato gli alti e bassi che la vita fino ad ora mi ha regalato. Non è da tutti avere amicizie di lunga data, e ancora più raro è che queste amicizie resistano al tempo, alla distanza e ai cambiamenti che in 20/25 anni di vita naturalmente succedono. Io in questo sono stra-fortunata. Posso vantare delle Amicizie con la A maiuscola, amicizie che hanno resistito a tutto e che sono oggi più forti che mai, nonostante io sia qui e loro lì.
Avendo sempre avuto queste amiche al mio fianco fin da quando ero bambina/ragazzina, in ogni mia esperienza all’estero ho sempre cercato di ricrearmi un giro di affetti e di supporto come quello che avevo lasciato in Italia. Ovviamente le mie amiche di casa non sono mai (nè lo saranno mai) sostituibili e nessuno ha mai preso il loro posto nel mio cuore, ma è innegabile che io abbia bisogno di affetti ovunque vada. Mi piace creare rapporti veri, mi piace trovare intimità e confidenza con le persone che reputo amiche, e mi piace regalare tutta me stessa a chi se lo merita. Mi piace instaurare amicizie che siano genuine e che resistano al tempo e alla distanza. E ho sempre fatto di tutto affinchè questo succedesse. Recentemente ho provato la gioia di realizzare che chi semina, prima o poi raccoglie. E che il tempo e le energie investite nell’amicizia, sono quelli meglio spesi.
Atterriamo a Città del Messico dopo circa 17 ore di volo e 4 di scalo a Los Angeles. Siamo esausti. Per fortuna immigrazione e dogana non ci portano via troppo tempo e arriviamo velocemente al ritiro bagaglio. Mentre ci avviciniamo al nastro bagagli le porte di uscita si aprono e al di là di quelle porte vedo Octavio che ci sorride e ci saluta con la mano. Grande amico e compagno di avventure durante l’erasmus a Grenoble, non poteva esserci persona più adatta a guidarci in questo inizio di luna di miele. Di momenti insieme ne abbiamo passati tanti durante il semestre in Francia, ed è stato anche ospite a casa mia a Milano, ma lanciato com’è sempre stato verso una carriera di successo, negli anni è stato difficile mantenere i contatti. E così col tempo mi sono persa “dettagli” importanti della sua vita, come il fatto che abbia una bimba di 4 anni… ma se c’è una cosa che questo viaggio mi ha confermato è che non importa quanto ci si senta durante gli anni: quello che conta è il bene che ci si vuole e l’affinità che si mantiere nonostante il tempo che passa. E così i 5 giorni passati con lui e con suo fratello Dani a Città del Messico sono stati un vero e proprio tuffo nel passato, e la sensazione è che questi 9 anni di distanza non siano mai esistiti!
È il nostro ultimo giorno a Los Angeles, l’ultimo della nostra fantastica luna di miele e, dopo una mattinata a zonzo tra Beverly Hills e Bel Air, ci dirigiamo verso Santa Monica. È sabato all’ora di pranzo, la giornata è bellissima e pare che il mondo si sia riversato lungo la promenade e il famoso Pier 66. Tra turisti e locali, c’è una folla immensa, soprattutto intorno alla nostra destinazione, il Bubba Gump Shrimp Restaurant, ma io ho occhi per una persona sola e tra la folla lo vedo: William. È più snello e più uomo di quando l’ho visto l’ultima volta, ben 12 anni fa. Ma allora aveva solo 18 anni e si accingeva ad andare al college. Oggi è un fotografo di successo e da Port Townsend si è trasferito a Los Angeles. William è inesorabilmente legato al mio anno in America: conosciuto tramite la mia amica Saara, è a casa sua che ho passato praticamente ogni venerdì sera insieme al nostro gruppo di amici. Tra un falò e una birra (che non avremmo potuto bere data l’età), un film stupido e una fumata (per gli altri), è passato così il mio anno… creando ricordi che ancora oggi porto con me. E così ecco che ritrovarci, riabbracciarci e raccontarci ci ha di colpo riportato indietro nel tempo, come se non fosse passato neanche un giorno, anche se in realtà abbiamo ben poco in comune con i noi di 12 anni fa.
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
Certe amicizie pure. E il destino fa dei giochi strani: il giorno in cui ho cominciato a lavorare per AFS – l’organizzazione di mi ha permesso di vivere un anno in America a 16 anni – ho riabbracciato una persona che me ha significato immensamente durante il mio anno in USA. Rosie. Non ho abbastanza parole per descrivere il bene che voglio a Rosie e quanto ha significato per me all’epoca. È stata la mia prima amica, la mia compagna di squadra, la mia secret sister a pallavolo, la mia confidente per tutto l’anno. Mi ha insegnato così tanto, mi ha regalato così tanto e il mio anno non sarebbe stato lo stesso senza di lei. Da allora ci siamo viste solo un’altra volta, per pochi giorni quando sono tornata a Port Townsend nel 2006. Da allora lei si è trasferita alle Hawaii, vive off-the-grid nella giungla di Maui, e mantenere i contatti in questi anni non è stato facile. Ma per me lei ha significato troppo per lasciarla andare, e così eccoci di nuovo insieme, a distanza di 10 anni, questa volta sotto le vele dell’Opera House di Sydney. È stato un abbraccio e un incontro che mi hanno lasciato con le lacrime agli occhi, perché il fatto di essere riuscita a mantenere un’amicizia così importante nonostante la quasi mancanza di contatti per così tanto tempo, vuol dire che l’affetto che ci univa all’epoca era davvero tanto. Affetto che continua anche oggi.
Negli anni ho sempre investito tanto, emotivamente e fisicamente, nelle amicizie che reputavo degne di questo nome. Per me la distanza e il tempo non sono mai stato un ostacolo al bene che provavo per i miei amici, perchè ho sempre avuto convinzione che, se il rapporto era vero, prima o poi ci saremmo ritrovati. E questi incontri dell’ultimo mese sono stati la prova che l’amicizia è il miglior investimento che si possa fare.
Last Updated on 15/07/2021 by Diario dal Mondo
Che bello che dopo tutti questi anni e la distanza l’amicizia sia rimasta!
Sì una vera fortuna