Da bambini i grandi ci insegnano l’importanza di chiedere scusa e mostrare rimorso per un torto fatto. Nella maggior parte dei casi ci insegnano che questo basta per fare ammenda ed essere perdonati. D’altronde, non è questo uno dei principi fondamentali della nostra religione? Pecca, confessa e sei perdonato. Poi cresciamo e ci rendiamo conto che la realtà è spesso ben diversa e a volte chiedere scusa e mostrare rimorso non basta.
A volte non ci viene data una seconda possibilità, a volte veniamo lasciati con l’amaro in bocca e la consapevolezza di non poter tornare indietro e fare ammenda. Cuori si spezzano e la fiducia viene a mancare, persone se ne vanno senza darci la possibilità di riparare agli sbagli fatti, rapporti professionali vengono interrotti e reputazioni rovinate. E da tutto questo non è spesso possibile tornare indietro. Sono torti, sbagli, errori a senso unico, che non concedono una seconda possibilità.
Siamo tutti umani ed è nella nostra natura commettere sbagli. Non credete a chi vi dice di non aver mai sbagliato nella vita. È impossibile e innaturale. Ed è sano sbagliare (ovvio che c’è errore ed errore, qui non sto parlando di reati o ma di banali errori della vita quotidiana), perché nell’errore c’è ci dovrebbe essere sempre crescita. Ma non da tutti gli sbagli si può uscire indenni.
Quando un semplice click sbagliato manuale costa all’organizzazione 25.000$; quando una semplice foto tra amiche – magari fatta senza la malizia presente invece nell’occhio di chi guarda – diventa virale; o quando un commento detto senza cattiveria a un collega dà il via a un’accusa di bullismo… ecco che allora dire “mi spiace, non volevo” non basta più per fare ammenda.
Questo perché spesso le conseguenze di un gesto a volte banale – involontario e fatto senza cattive intenzioni – sono al di là della nostra portata, hanno un impatto molto più ampio di quello che potevamo immaginare, e scatenano meccanismi e procedure difficili da fermare una volta che si mettono in moto. E a quel punto è troppo tardi per scusarsi e fare marcia indietro; è troppo tardi per rimangiarsi le parole e ritirare le accuse fatte; è troppo tardi per riconoscere il proprio sbaglio e mostrarsi pentiti.
A chi il torto lo subisce resta la possibilità di perdonare o portare rancore. E a chi tali errori prima o poi li commette cosa rimane? L’amarezza e la consapevolezza di non poter cambiare le cose e la possibilità di imparare dai nostri errori per cercare di non commetterli più.
God grant me the serenity to accept the things I cannot change, the courage to change the things I can, and the wisdom to know the difference.
Reinhold Niebuhr
Last Updated on 14/07/2021 by Diario dal Mondo
Hai ragione. Non sempre di può rimediare all’errore e si convive con il dolore di aver causato un danno irreparabile.
Hai ragione, purtroppo a volte succede proprio cosi!