Da bambini il Natale é un po’ come il Sacro Graal: irrangiungibile. Se avete avuto un’infanzia come la mia, a ogni richiesta di giocattolo e simili i vostri genitori vi avranno risposto con un “te lo porterá Babbo Natale… se fai la brava!”. Da bambini, in quel singolo giorno dell’anno avrete riposto tutte le vostre speranze, desideri e aspettative: era semplicemente il giorno piú felice dell’anno! E poi siete cresciuti…
Invece di ricevere solamente i regali, adesso dovete comprarli. Invece di meravigliarvi soltanto davanti alle lucine dell’albero di Natale, adesso dovete andare a comprare suddetto albero, decorarlo, e smontarlo passate le vacanze. E non parliamo poi del pranzo/cena di Natale: mentre una volta potevate permettervi di sedervi a tavola allo scoccare dell’ora X, adesso non dovete soltanto uscire a comprare il cibo per tutti, ma dovete anche passare giornate intere dietro i fornelli. E a seguire, c’é il giro infinito di tutto il parentado: niente piú regali da ricevere e dolcetti da sgraffignare, ma una serie infinita di conversazioni tutte uguali. Tutta la magia di quell’unico giorno dell’anno, sostituito da una serie di doveri e incombenze che ci riempiono di ansia e noia. Come cambia la percezione del Natale diventando grandi!
Ebbene, per me non é cambiato niente. A 30 anni il periodo di Natale per me é davvero the most wonderful time of the year. Essendo nata esattamente un mese prima di Natale, tutto il periodo che va dal 24/25 novembre al 25 dicembre (in Italia questo si estende al 6 gennaio) per me é particolarmente magico. Un mese e qualche giorno di regali (anche se chiaramente non sono la cosa piú importante, ma diciamocelo, fa sempre piacere riceverli), gioia e momenti da passare con le persone piú care. A differenza di chi nel Natale vede solo una festivitá religiosa o chi solo una festa consumistica, per me il periodo natalizio rappresenta la Gioia con la G maiuscola: quell’occasione (a volte unica) per stare insieme con i propri affetti – anche quelli piú lontani -, per riscoprirsi un po’ piú buoni e un po’ piú tolleranti, quell’occasione per far sapere ai cari quanto sono importanti per noi… E pazienza che per il resto dell’anno non ci si consideri, é bello lo stesso amare e sentirsi amati anche solo per qualche giorno all’anno, no?
Anche se ormai (sigh) i 30 li ho raggiunti, quando arriva il mio compleanno e so che dicembre é dietro l’angolo, aspetto con trepidazione il giorno in cui si accendono le luminarie e si puó fare finalmente l’albero di Natale… perché fosse per me l’albero lo terrei addobbato 6 mesi l’anno! Come una bambina, adoro passeggiare per le strade addobbate, adoro ammirare le vetrine dei negozi vestite a festa, guardare la folla dei passanti imbacuccati nei loro vestiti invernali (eh giá, perché il Natale in estate ha tutto un altro sapore) e gustarmi una cioccolata calda di fronte al camino acceso. Amo il Natale con le sue lucine colorate in ogni strada e su ogni balcone; amo il Natale con i suoi cibi ricchi e confortanti; amo il Natale con le sue tradizioni, i canti, le processioni; amo il Natale con il suo presepe e le mille statuine; amo il Natale con i suoi biglietti di auguri e le sue parole gentili.
Amo il Natale semplicemente perché mi ricorda momenti felici. Il giorno di Natale e le settimane che lo precedono sono sempre stati giorni felici per me. Nonostante le litigate con i miei genitori, le delusioni d’amore o gli esami da preparare, ho sempre avuto la certezza che per Natale tutto sarebbe andato bene. Avrei passato la vigilia con la mia migliore amica mentre i miei genitori cominciavano a cucinare per il pranzo del 25… A mezzanotte saremmo andati a messa tutti insieme, attraversando il parco nel freddo della notte… Il 25 mia nonna mi avrebbe svegliato per dirmi che Babbo Natale era passato, aveva lasciato tanti regali ma anche la finestra del balcone aperta (e questo anche quando l’etá per credere a Babbo Natale era passata da un pezzo)… All’ora di pranzo la casa si sarebbe riempita delle voci e dei volti dei famigliari piú stretti, la gioia dello stare insieme dipinta in viso mentre la pancia si sarebbe riempita sempre di piú… Nel pomeriggio gli zii e i cugini sarebbero arrivati, e la casa si sarebbe riempita delle risate e della felicitá dei bambini davanti al regalo tanto desiderato… La mia amica sarebbe passata a trovarmi, con la pancia piena ma un piccolo spazio sempre vuoto per un dolce in compagnia… La giornata sarebbe finita collassati sul divano, troppo pieni per muoversi e troppo felici per addormentarci.
Questa é la certezza che il Natale ha sempre portato nella mia vita, anno dopo anno, finché l’Australia é diventata casa e il Natale ha assunto un significato diverso. Da 7 anni a questa parte il Natale lo passo a testa in giú, al caldo, in una famiglia che non crede, in una cittá dove si fa fatica a vedere le luminarie perché c’é luce fino a tardi. Il Natale da quando vivo in Australia é diventato il momento per sentire nostalgia di casa, per piangere qualche lacrima e sperare di essere in un luogo diverso. A parte le occasioni speciali, come la nascita della mia nipotina o il matrimonio di un’amica, non ci sono molti altri momenti in cui desidererei essere in Italia piuttosto che qui. Ma a Natale puntualmente questo sentimento arriva, ogni anno, senza perdere un colpo.
Ma insomma, fa anche questo parte della vita che ho scelto, e ho imparato a convivere con questi sentimenti. E a cogliere la magia nel posto che mi circonda, nonostante il caldo e la luce fino a tardi. Voglio trovare la magia anche qui e continuare a rendere ogni mio Natale speciale come lo é sempre stato.
Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo
Anche io sento visceralmente lo spirito del Natale e capisco il tuo stato d’animo. Non ho avuto un’infanzia spensierata e i miei primi Natali in famiglia risalgono all’adolescenza. Da quel momento ho combattuto perchè il Natale rimanesse un punto fisso per la mia famiglia. Almeno un giorno ma sempre insieme. Capisco quindi la tua tristezza per la lontananza: ma sono solo chilometri di terra, non di freddezza. Puoi essere vicino a chi vuoi bene anche dall’altra parte del mondo.
Mi spiace per il Natale della tua infanzia ma sono contenta che almeno ora sia un periodo felice. Farò di tutto per creare ricordi e tradizioni felici con mio figlio
Tienitele strette tutte quelle emozioni, anche se ogni tanto sono causa di “nodi” interiori. Anche io sono una di quelle nate nel periodo natalizio e lo adoro: praticamente vivo nell’attesa che arrivi l’autunno e poi il Natale, ma immagino che in Australia sia diverso.
Non penso di poter fare altrimenti, sono troppo innamorata di questo periodo
Ho sempre amato il Natale e la sua atmosfera anche se adesso che sono lontana da casa non è bello come una volta. Ma il ricordo dei Natali passati rende più felice anche il Natale presente.
ciao
che belle parole
non ho l’idea del Natale d’estate
sarebbe bello poter recuperare i veri valori natalizi, anche quelli religiosi e poi quelli affettivi e familiari.
grazie del contributo
Assolutamente vero, bisognerebbe festeggiare il Natale per la festa che è
per me e’ un periodo molto molto brutto! senza un lavoro…
A ‘ me questa grande magia e rimasta e spero che non se ne VADA!!
È uno spirito bellissimo, tienitelo stretto. Io sono tra quelli che l’ha perso quasi del tutto, e il mio primo Natale al mare l’anno scorso mi ha lasciata sgomenta 😅
Per me è il periodo dell’anno in cui torno bambina, senza se e senza ma. Mi auguro proprio di mantenere questa attitudine anche in futuro e di passarlo ai miei bimbi un giorno! Magari con l’aiuto del freddo del Natale europeo però!
Io non amo molto il Natale in sé ma adoro il periodo precedente, come te: le luci, l’aspettativa, le musiche, gli auguri… poi dei giorni fatidici mi piace soprattutto il poter riposare dal lavoro. Sono molti anni ormai che non festeggiamo con la famiglia allargata
Anche io purtroppo sono tanti anni che passo il Natale lontana e ne risento, anche se devo dire che quest’anno ho apprezzato come non mai il festeggiarlo con la famiglia di mio marito!
Io con gli anni ho perso buona parte di questo spirito… bello leggere che c è chi lo conserva intatto.
Buon Natale Claudia!
Capita a tanti penso… A me questa magia è rimasta e spero che non se ne vada!
Anche io amo tantissimo il Natale e Natale per me è andare in montagna a sciare. Amo tutto il mese di dicembre, non per niente ci siamo sposati a Dicembre per poter fare la luna di miele in montagna in quel fantastico mix di sci, sauna e cibo…ed invece siamo andati in viaggio di nozze in Australia 😉
Abbiamo già passato due natali da soli al caldo (Australia prima e due anni dopo Nuova Zelanda).
L’anno scorso era il primo natale all’estero con le bimbe e praticamente abbiamo festeggiato due volte il natale, perché siamo partiti proprio il 24 dicembre ed è stato bello farsi gli auguri al caldo pregustando la neve 😉
Quest’anno invece rimaniamo qui in Western Australia e stasera arrivano i miei genitori, con le bimbe super esaltate. Da qualche giorno io sono attaccata a Radio Deejay, il mio sottofondo musicale preferito, ed abbiamo addobbato la casa a festa! Ovvio l’atmosfera è diversa e per me è inconcepibile che sia Dicembre…però é bello lo stesso!
Buon Natale!
Anche per me il Natale è sempre stato associato al freddo e alla montagna…. Siamo sempre partiti il 26 o 27 per andare a sciare e adesso partire negli stessi giorni verso il mare con 40 gradi mi fa proprio strano!