Ciao nonna, piccola grande donna… Oggi ti salutiamo e, dopo una vita passata a pensare sempre agli altri prima che a te stessa, finalmente ti lasciamo andare.
Nonna, avevi un carattere forte e testardo eppure quando ero piccola e giocavi con me vedevo la tua grande dolcezza, e i tuoi occhi che si illuminavano davanti alle cose che ogni giorno imparavo. Per un bambino ogni giorno è una scoperta e tu eri per me una parte importante di quel mondo ancora tutto da vivere. Tu eri sempre lì… ricordo i giorni d’inverno in casa al caldo con te, le serate sul divano in cui mi tenevi i piedi in grembo per tenerli al caldo… e poi ricordo le estati meravigliose passate in campeggio, i pomeriggi a giocare a dama o a sette bello, perché quelli erano gli unici giochi che conoscevi.
Per anni, a scuola, mi sono sentita diversa dagli altri bambini, perché i miei genitori non mi portavano mai a scuola, né mi venivano a prendere. Mentre le mie amichette avevano le mamme che facevano comunella ed erano sempre a casa a preparare merende e a scorrazzare le bambine da una pare all’altra, io avevo la mia nonna. La mamma rientrava dal lavoro solo in serata, e la nonna si occupava di noi in settimana. Sono cresciuta con la nonna, coccolata e viziata dal suo amore incondizionato; e se da bambina mi dispiaceva che al mio fianco ci fosse sempre e solo lei, invece che mia madre, con gli anni ho imparato ad apprezzare l’enorme fortuna che ho avuto. Ogni ricordo che ho fino ai ventiquattro anni è legato indissolubilmente a te perché tu ci sei sempre stata.
Nonna, porterò sempre con me i due insegnamenti più grandi che mi hai lasciato. Il primo è l’amore assoluto per i figli e i nipoti, che agli occhi tuoi non sbagliano mai. Fin dall’asilo, quando commettevo qualche guaio, lei mi ha sempre coperto. Quanti segreti ha tenuto per me! Se c’era una persona su cui potevo sempre contare, era senz’altro lei. Un ‘no’ nei miei confronti proprio non rientrava nel suo vocabolario… E se questo sicuramente ha creato dei conflitti con i miei genitori, è pur vero che non sarei la persona che sono oggi se mia nonna non mi avesse cresciuto così.
La seconda cosa che mi hai insegnato è che si può sopravvivere a tutto, anche al dolore più grande e inimmaginabile. La vita non è stata per niente gentile con te. Hai conosciuto il dolore di perdere il papà a soli 6 anni e nonostante il marito e tre figli, non penso tu abbia mai avuto una vita particolarmente felice. La tua quotidianità è sempre stata fatta di lavoro e doveri; gli altri venivano sempre prima di te, marito, figli o nipoti che fossero. A 60 anni sei rimasta vedova, per poi vederti strappare due figli nel giro di 10 anni. Non penso ci siano dolori peggiori di quelli a cui sei sopravvissuta, eppure ce l’hai fatta. Hai saputo andare avanti con una forza incredibile, riuscendo lo stesso a occuparti non solo di te stessa, ma di tutta la nostra famiglia. Eri la mia roccia, eri la mia ancora, la mia sicurezza, ma certi dolori lasciano il segno e aver perso il tuo secondo figlio (mio padre) ti ha dato una botta da cui non ti sei più ripresa.
Negli ultimi anni eri stanca e vivevi un giorno alla volta. Non ne potevi più. Ogni giorno dicevi che voleva solo addormentarti e smettere di soffrire. E se questo da un lato ci ha spezzava il cuore, dall’altro sapevamo che avevi vissuto e sofferto abbastanza. E così oggi ti salutiamo nonna, e ti lasciamo finalmente riposare.
Ciao nonna e grazie per una vita di ricordi e di amore. Ti porteremo sempre con noi.
Last Updated on 20/12/2020 by Diario dal Mondo
La nonna manca ma io ci sono e ci sarò, spero, per tanti anni ancora!
Un bacio