10 anni fa come ieri arrivavo negli Stati Uniti per cominciare in mio anno di scambio. Un anno che ha completamente cambiato la mia vita e mi ha reso, più di qualsiasi altra esperienza abbia fatto fino ad ora, la persona che sono oggi.
Sarà un cliché, ma mi sembra davvero che sia successo ieri. Mi ricordo l’arrivo a Seattle e il viaggio in macchina verso la casa di un volontario di AFS che ci avrebbe ospitato per la notte: ricordo il contrasto strabiliante tra la città sulla mia sinistra, con i suoi grattacieli e lo Space Needle, e le montagne di pini sulla mia destra. Non avevo mai visto niente di simile in vita mia, e, ancora oggi, resta uno spettacolo unico per me.
Ricordo l’incontro con la mia seconda famiglia ospitante, con cui poi non sarei mai andata a vivere, e i primi giorni a Port Townsend, una cittadina di cui mi sono innamorata all’istante. Ancora oggi resta uno dei posti più belli che abbia mai visto, e uno dei più cari che porto nel cuore. Non vedo l’ora di poterci tornare e portare Sam con me!
Ricordo l’incontro con la mia famiglia ospitante e l’arrivo nella mia casa nuova: ricordo chiaramente la paura e ansia che ho provato, il timore di non trovarmi bene e non integrarmi a pieno. Tutte paure inutili, perché la famiglia Kush mi ha accettata fin da subito come una quarta figlia e una terza sorella. In questi anni per fortuna non ci siamo mai perse di vista, siamo cresciute insieme – seppure a distanza – e l’affetto che ci unisce è davvero quello tra sorelle di sangue.
Ricordo l’inizio della stagione pallavolistica e l’incontro con le mie future compagne di squadra. Non immaginavo che in quel gruppo ci fossero ragazze che nei mesi e anni successivi sarebbero diventare le mie amiche più care. In particolare Rosie & Erica hanno reso il mio anno in America speciale: mi hanno accettata nel gruppo e nella loro famiglia come se ne avessi sempre fatto parte e, nonostante gli anni e la distanza, rimaniamo buone amiche ancora oggi.
Ricordo l’inizio della scuola, quei corridoi e armadietti che sembravano usciti da un telefilm. Un mondo completamente nuovo da esplorare e così tante cose da imparare. La differenza con la scuola italiana era un abisso, così come il mio approccio alle due istituzioni. In un anno di scuola in America non ho mai perso un singolo giorno: se in Italia andavo a scuola controvoglia, per obbligo, e non vedevo l’ora che le lezioni finissero, negli USA mi fiondavo a scuola con un sorriso enorme sulle labbra, pronta per iniziare un’altra giornata di divertimento con i miei amici!
Ricordo l’incontro con gli altri exchange students. Con alcuni ho percorso solo un tratto del cammino, e poi ci siamo persi di vista; altri fanno parte della mia vita ancora oggi. In particolare Saara, una delle mie amiche più care negli USA, è ancora oggi un pilastro importante della mia vita. Nonostante la distanza e il fatto che non ci vediamo dall’estate 2005, l’amicizia che ci lega è sempre più forte e sappiamo che ci siamo e saremo sempre l’una per l’altra. La promessa che ci siamo fatte alla fine del nostro anno in America è di ritrovarci a Port Townsend quando avremo 90 anni, decrepite e magari su una sedia a rotelle. Ma ci ritroveremo là, dove tutto è cominciato.
Ricordo ogni singolo giorno, ogni singolo momento di quell’anno speciale negli Stati Uniti. Ricordo tutto perché non voglio dimenticare niente. È stato un anno così importante, così cruciale per il mio futuro, che non posso permettermi di tralasciare il più piccolo dettaglio. Dopo 10 anni ancora ripenso alle persone che ho conosciuto e lasciato là, e non vedo l’ora di riabbracciarle. Dopo 10 anni ancora ripenso a quei posti che mi hanno rapito il cuore, e non vedo l’ora di ritornarci. Una cosa è sicura: anche 10 anni dopo, anche in Australia, porto tutto e tutti nel cuore!
Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo
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