Martedì mattina, ore 9: ritiro della macchina a noleggio. Avevamo prenotato una Toyota Camry, ma invece ci siamo ritrovati con una Ford Falcon: stessa categoria, quindi più o meno dovrebbe avere le stesse caratteristiche… in realtà la Ford aveva un serbatoio da 70 litri che ci avrebbe permesso quasi di arrivare a Canberra con un solo pieno, oltre ad avere un bagagliaio enorme, ed essere una macchina estremamente potente.
Alle 10 abbiamo cominciato l’operazione riempimento della macchina. Prima di uscire di casa abbiamo scommesso con Paul che saremmo riusciti a farci stare quasi tutta la roba che avevamo preparato, mentre secondo lui almeno un terzo delle scatole sarebbe rimasto a casa… Bene, vediamo un po’ chi avrà ragione… Abbiamo impilato e incastrato tutte le scatole, scatoloni e scatoline nel bagagliaio al millimetro: non si sarebbe mosso niente fino al nostro arrivo a Sydney! Con quello che ci è rimasto abbiamo riempito i due sedili posteriori, lasciando perfino spazio per vedere fuori dal lunotto posteriore! Abbiamo sicuramente vinto la scommessa con Paul!
Alle 11 eravamo tutti pronti per partire! Peccato che l’Avvocato aspettava una lettera importante ed essendo il primo giorno di lavoro dopo un ponte, la posta non è stata consegnata fino all’1 e mezza. Saluti senza lacrime con la mamma dell’Avvocato e via verso questa nuova avventura!
Nel pomeriggio abbiamo fatto quasi 400 chilometri attraversando le colline dell’Australia Meridionale e la regione del grano in Victoria. Per la prima volta ho guidato dalla parte sbagliata della macchina e nella parte sbagliata della strada, con un cambio automatico e il controllo della velocità, per cui imposti quella a cui vuoi andare e poi puoi rilassarti: non devi schiacciare niente (a meno che tu non voglia rallentare o accelerare) e devi solo preoccuparti del volante. Peccato che per me questo fosse più facile a dirsi che a farsi, e durante il mio primo turno di guida ho sudato 7 camice solo per tenere la macchina al centro della carreggiata!
Intorno alle 6 siamo arrivati finalmente a Ouyen, la nostra destinazione per la notte. È una cittadina di un migliaio di abitanti, senza nessuna attrazione di interesse a parte una pasticceria che fa le migliori vanilla slices del paese. Avevamo prenotato una stanza al Victoria Hotel, un albergo aperto nel 1909 e che riflette in tutto e per tutto la mentalità e decoro dell’epoca, incluso un salotto per sole donne, dato che ai quei tempi al gentil sesso non era permesso entrare nel bar. L’albergo offre 70 camere, tutte con bagni al piano e sala per la colazione in comune, oltre all’unico pub e ristorante della cittadina. L’albergo ha sicuramente carattere, e ci ha permesso una notte abbastanza rilassante prima del nostro interminabile viaggio del giorno dopo.
Mercoledì abbiamo lasciato Ouyen verso le 9.30 di mattina, io alla guida fino a Balranald, a 552 Km da Adelaide. L’area verso Hay (circa a metà strada tra Adelaide e Sydney) è probabilmente una delle più aride dei 4 stati che abbiamo attraversato. Le coltivazioni di grano sono sparite, per lasciare il posto al vuoto semiarido del bush australiano. Abbiamo visto due emù (è un animale tipo lo struzzo tipico dell’Australia) e una quantità tristemente impressionante di canguri morti al ciglio della strada. Nonostante ce ne siano decine di milioni in tutta l’Australia, fa impressione vederne così tanti investiti e pensare che non ne abbiamo visto neanche uno vivo, in tutti i chilometri che abbiamo fatto… Dopo un pranzo veloce a Hay, abbiamo cominciato la seconda parte del viaggio, attraverso cittadine con nomi altamente divertenti come Wagga Wagga. Io e Sam ci alternavamo alla guida più o meno ogni 2 ore, e tutto è andato bene. L’autostrada da Adelaide e Sydney, nonostante sia una delle principali del paese, non ha niente a che vedere con le nostre autostrade in Italia. Per la maggior parte dei quasi 1.500 Km che abbiamo fatto, l’autostrada è poco più che una strada provinciale: solo una corsia per senso di marcia senza alcun divisorio fra le due, corsia di emergenza che in realtà è già sterrato e nessun autogrill o benzinaio al di fuori delle cittadine varie che abbiamo attraversato, a circa 100 Km di distanza l’una dall’altra. Ma il vantaggio è che è tutta gratuita!
A metà pomeriggio siamo entrati nello stato del New South Wales, direzione Canberra. All’improvviso è come essere catapultati nelle verdi campagne inglesi: colline a perdita d’occhio, mandrie di mucche e pecore che brucano nei pascoli, qua e là ruscelli e laghetti. È un paesaggio talmente bucolico e prospero che stona totalmente con lo stereotipo dell’Australia arida e desertica. È stato un piacere guidare per ore immersi in quel paradiso!
Verso le 7 di sera siamo arrivati nella capitale, dove avremmo passato la notte a casa di due amici dell’Avvocato. Birra al pub, cena in un ristorante vietnamita e poi subito a letto: eravamo esausti dopo più di 10 ore di guida!
Per giovedì il piano era girare Canberra in macchina, con una visita veloce al memoriale di guerra e poi proseguire verso Sydney, a circa 3 ore e mezzo in macchina. E così ci siamo alzati di buon’ora e ci siamo diretti verso il centro città: Canberra è stata fondata nel 1908 appositamente per essere la capitale federale dell’Australia, come Washington DC lo è degli USA. È una città di soli 325.000 abitanti, che lavorano tutti essenzialmente nel governo, ambasciate, ecc o nei servizi di supporto. Canberra è una città immersa nella natura: si estende su una superficie enorme e per girarla è essenziale avere la macchina. Il cuore della città è composto da un enorme viale che conduce dal nuovo parlamento – con un prato sul tetto – al memoriale di guerra, passando accanto al vecchio (e originale) parlamento e attraverso il lago artificiale che taglia la città in due. Al memoriale siamo scesi per un fare un giro e devo dire che ne vale senz’altro la pena.
Il traffico di Sydney è allucinante: siamo arrivati nella periferia della città presto, intorno alle 2 e immaginavamo che non ci fosse nessuno in giro. Non potevamo sbagliarci di più! Ci abbiamo messo quasi due ore per fare un tragitto che ne avrebbe dovuto prendere solo 40 minuti! Siamo arrivati all’agenzia con mezz’ora di ritardo, ma per fortuna siamo riusciti a firmare il contratto e prendere le chiavi senza nessun problema. E finalmente siamo arrivati nella nostra casetta! È in parte come ce l’aspettavamo e in parte diversa: l’area comune, con la piscina, è più piccola da quel che sembrava in foto e purtroppo al momento è tutto sotto sopra perché stanno facendo dei lavori, che speriamo finiscano entro la fine del mese. È una tortura avere la piscina sotto il naso e non poterla usare! La casa in sé è splendida: per essere un monolocale è davvero grande e tutte le rifiniture sono proprio belle. La sala è enorme (ancora di più perché non abbiamo niente da metterci); la cucina fatta bene, con il bancone in granito, forno e lavastoviglie nuovi; il bagno spazioso e finito bene; la camera da letto molto grande e il balcone e cortiletto privato sono abbastanza grandi. Siamo in tutto e per tutto soddisfatti e ci piange davvero il cuore all’idea di dover lasciare questa casa e questa zona tra due mesi! Ma speriamo che nel frattempo si liberi un altro appartamento nello stesso palazzo!
E inizia così la nostra nuova vita qui a Sydney!
Last Updated on 22/02/2021 by Diario dal Mondo
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